martedì,Aprile 23 2024

Educazione ambientale: “Un albero per il futuro”, I.P.S.I.A. e Carabinieri per la biodiversità

Le scuole che in tutta Italia hanno aderito all’iniziativa, partecipano al percorso educativo condividendo sui social le immagini degli alberi piantati, il loro nome, la specie di appartenenza, la località e lo scopo della loro coltura

Educazione ambientale: “Un albero per il futuro”, I.P.S.I.A. e Carabinieri per la biodiversità

Lunedì, 22 novembre, ricorrendo la “Festa degli Alberi”, nel cortile dell’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’artigianato, sede di Locri, partecipi docenti e allievi, è stata messa a dimora una pianta di leccio. Alla cerimonia hanno preso parte una Rappresentanza dei Carabinieri Forestali e un folto numero di soci dei circoli “Lions” di Siderno con a capo l’Arch. Domenico Futia e di Monasterace Kaulon con la Presidente Daniela Futia. Sono intervenuti, inoltre, l’Ing. Salvatore Bencardino, responsabile distrettuale Lions del Comitato “Prendiamoci cura del nostro pianeta”, nonché i Carabinieri Forestali Giuseppe Spanò e Domenico Sgrò.

La manifestazione, da inquadrarsi nel progetto nazionale di Educazione Ambientale ”Un Albero per il Futuro” voluto dal Ministero della Transizione Ecologica e coordinato dai Carabinieri Forestali -Raggruppamento per la Biodiversità, è stata organizzata dalla Prof.ssa Adele Careri con la collaborazione dei colleghi Rega, Lacopo, Iaria, Gentiluomo e Scabellone, i quali hanno opportunamente istruito i propri allievi sull’argomento, tanto che ne sono stati prodotti numerosi e interessanti lavori. Si è cercato di promuovere la cultura dell’ambiente e la valorizzazione degli alberi, i quali svolgono una funzione importante per l’equilibrio dell’ecosistema. L’albero piantumato è stato dedicato a Clemente Mazzù, Tecnico di laboratorio, recentemente scomparso, ed è una delle cinquantamila piantine che i Carabinieri della Biodiversità si sono proposti di far piantumare nelle scuole d’Italia e che, una volta messe a dimora, contribuiranno a formare il “ bosco diffuso” voluto dagli ideatori del progetto.

Le scuole che in tutta Italia hanno aderito all’iniziativa, partecipano al percorso educativo condividendo sui social le immagini degli alberi piantati, il loro nome, la specie di appartenenza, la località e lo scopo della loro coltura. L’impegno degli studenti sarà ripagato da un risparmio di anidride carbonica nell’aria: 250 mila alberi tratterranno già nei primi 10 anni di vita ben 38 milioni di kg di CO2. Gli alberi, infatti, sono in grado di contrastare efficacemente l’inquinamento atmosferico con un costo decisamente inferiore ad altri rimedi non naturali. La piattaforma web mostrerà la distribuzione degli alberi e la conseguente riduzione di anidride carbonica. In pratica, si potrà controllare con lo smartphone – geolocalizzabile e digitando un algoritmo studiato dall’Università della Tuscia – la crescita dell’albero piantato e il risparmio di anidride carbonica. E saranno gli stessi allievi dell’I.P.S.I.A. a prendersi cura della pianta che crescerà nel cortile della scuola.  “Questa semplice, ma significativa cerimonia – ha affermato il Dirigente Scolastico Gaetano Pedullà – ha ricordato a tutti noi quanto sia importante la tutela della natura che abbiamo intorno ed è necessario che ciascuno per la propria parte si impegni ad adottare comportamenti responsabili per la difesa del pianeta”. 

Nel dibattito che ne è seguito, il dott. Rocco Mollace, esperto in materia ambientale, ha così ammonito: “L’impegno di salvaguardare e valorizzare la biodiversità sarà un impegno di crescita nel futuro di voi ragazzi, che assumerete verso il prossimo, per i vostri cari e per l’ambiente”.

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