giovedì,Aprile 25 2024

Bronzi di Riace, ecco come festeggeranno i loro primi cinquant’anni

Il direttore del MarRc: «Dietro il logo c'è tutta la programmazione ossia la nostra visione di sistema territorio. Rimando al 2022 i corretti giudizi su quello che stiamo facendo»

Bronzi di Riace, ecco come festeggeranno i loro primi cinquant’anni

Un 2022 col botto. Questo è l’augurio per i Bronzi di Riace. Le due statue si preparano, in pompa magna, a raccontare i loro primi cinquant’anni dalla scoperta, nel mare della cittadina jonica. Un traguardo che si avvicina molto velocemente così come si accelera sull’organizzazione degli eventi che accompagneranno questa ricorrenza.

E tra gli attori principali c’è il Museo archeologico di Reggio Calabria, insieme al Comune di Riace, alla Città metropolitana di Reggio. Un assaggio alle attività previste per dare visibilità, che già non manca, alle due statue è stato dato a fine novembre alla Borsa del turismo archeologico a Paestum. Ma tanti particolari restano da svelare. Abbiamo cercato di saperne di più dal direttore del MarRc, Carmelo Malacrino che risponde, tra le righe, alle critiche ricevute per il logo del cinquantesimo anniversario.

Il direttore Malacrino

Come si preparano il museo e la città a questa celebrazione?

«Sarà una grande opportunità. Io spero che non siano soltanto il museo e la città, ma che tutto il territorio, la regione Calabria, anche la vicina Sicilia orientale possano mettersi insieme per offrire una programmazione di altissimo livello. Come museo stiamo lavorando su un calendario di mostre a livello internazionale e ad una serie di altre iniziative. A tal proposito, ho costituito un tavolo di lavoro per mettere insieme tutti i soggetti del territorio, comprese le università, una rappresentanza delle associazioni, le istituzioni, gli enti, il conservatorio e la stessa Camera di commercio reggina. Si tratta di una grande opportunità, spetta a noi tradurla in una grande celebrazione».

A Paestum la prima uscita, che feedback sono arrivati?

«Abbiamo ricevuto due tipi di riscontri: da un lato un grande incoraggiamento nel  senso che c’è chi capisce l’importanza di questa occasione e vuole dare il proprio contributo. Dall’altra parte c’è chi invece non ha particolarmente apprezzato quello che è il logo, ma dietro il logo c’è tutta la programmazione cioè quella che è la nostra visione di sistema territorio e quindi rimando al 2022 i corretti giudizi su quello che stiamo facendo. Spero che ognuno, piuttosto che offrire polemiche, possa invece dare suggerimenti perché questo è estremamente importante: noi lavoriamo sul pubblico quindi lavoriamo per gli interessi di tutti quanti noi e di tutti anche i turisti che vorranno raggiungere il territorio. Quindi ogni suggerimento è particolarmente gradito nel momento in cui e costruttivo, quando invece diventa una polemica sterile allora cerchiamo di andare avanti con il programma perché altrimenti rischiamo di perdere l’opportunità».

Come si muove l’organizzazione degli eventi?

«Abbiamo cercato tutti coloro che possono dare un contributo: tra di essi il sindaco di Riace, che fa parte del comitato d’onore, e ha scelto una sua rappresentanza che fa parte del Comitato organizzativo. Stiamo acquisendo proposte d’iniziative, ci stiamo confrontando. Sono certo che se la visione sarà quella di muoverci uniti verso questa opportunità allora risultati non mancheranno. Cosa diversa se si vorranno rappresentare singoli territori. Allora il sistema Calabria, il sistema Bronzi di Riace come simbolo della Calabria non potrà funzionare».

Direttore quando sapremo qualcosa in più?

«Stiamo lavorando tutti per questo ovviamente con le grandi difficoltà di questi momenti, la pandemia ha reso tutto molto più difficile, con persone in smart working, con carenze di personale, con i pensionamenti che si sono avuti. Tuttavia stiamo lavorando e spero che presto potranno arrivare anche le proposte degli altri partner».

Possiamo dare qualche numero sui Bronzi del 2021?

«Il bilancio del 2021 è positivo. Nel mese di agosto abbiamo superato i 30mila ingressi che è un grandissimo risultato perché, nella normalità, raggiungiamo i 50mila circa. Questo è un momento più di calma perché c’è l’incertezza delle nuove varianti».

Qual è il suo sogno per i Bronzi?

«Che possano essere un testimonial di unione di visioni di prospettive, di entusiasmi per lavorare sul turismo e la cultura. Credo che questi possano essere veramente grandi obiettivi della Calabria che ha un patrimonio storico, artistico, culturale eccezionale; un paesaggio strepitoso, una tradizione di artigianato da non perdere e delle identità enogastronomiche assolutamente da valorizzare. Quindi lavorare intorno ai Bronzi di Riace che sono noti e sono un simbolo della Calabria nel mondo per valorizzare tutto il nostro territorio».

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