venerdì,Marzo 29 2024

Galatro, Gangemi, Criaco e Salvati: «Rischiamo l’estinzione»

Gli scrittori si sono confrontati nel corso del dibattito tenutosi su spopolamento e immigrazione, organizzato da Comune e Soroptmist di Palmi

Galatro, Gangemi, Criaco e Salvati: «Rischiamo l’estinzione»

Lo spopolamento dei paesi, e il contributo che può venire dall’immigrazione, sono stati i temi al centro di un dibattito organizzato – nella struttura termale di Galatro – dall’Amministrazione comunale e dal Soroptmist di Palmi. Ospiti della manifestazione gli scrittori Mimmo Gangemi e Gioacchino Criaco, che hanno dialogato con Antonio Salvati, giudice e scrittore, animatore del festival nazionale letteratura e diritto città di Palmi.

Un confronto assai ricco, partito dall’analisi esposta da Pasquale Simari – consigliere comunale galatrese – che ha ricordato i numeri impietosi che hanno visto dimezzati nell’arco di un decennio gli abitanti del piccolo centro della Piana reggina. «Ci siamo accorti – ha detto l’amministratore – che in Calabria non si affronta la questione drammatica dell’emigrazione giovanile tornata con numeri di assoluto rilievo». Gangemi e Criaco sono partiti dai sentimenti che animano i migranti di ieri e di oggi. «Un dolore che non si sana mai», ha detto l’autore de Il Custode delle Parole, mentre lo scrittore de Il Popolo di Mezzo ha sottolineato «l’orgoglio per le origini che comunque anima sempre l’emigrante».

Salvati ha attualizzato la discussione, chiamando in causa «i mezzi di comunicazione di massa che enfatizzano le paure, proponendo molte volte un significato diverso di termini quali solidarietà e accoglienza, in un mondo dove spesso predomina la voglia di non vedere intaccato il proprio benessere». Su questo ha convenuto Gangemi, che ha ricordato le differenze economiche tra i Paesi come gli Usa e la Germania – destinazione degli emigranti italiani del passato – e l’Italia di oggi, «fermo restando che essere razzisti oggi significa dimenticare che la Calabria è stata un popolo di emigranti». Una critica ed una esortazione, quindi, a ricordare l’identità della Calabria, mentre Criaco ha definito destinato alla morte il Sud vittima del modello di sviluppo economico e sociale dell’Occidente. Contributi sono venuti tra gli altri dal sindaco Sandro Sorbara, da Maria Teresa Santoro e da Domenico Lione.  

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