giovedì,Aprile 25 2024

Scilla, scoperta la “grotta di Glauco” – VIDEO

Trovata nel corso di un'escursione dall’associazione Magna Graecia Outdoor che ha dato il nome ispirandosi al mito delle Metamorfosi

Scilla, scoperta la “grotta di Glauco”  – VIDEO

È stata ribattezzata “Grotta di Glauco” la scoperta fatta a Scilla, sotto il belvedere Morselli, nel corso di un’escursione, dall’associazione Magna Graecia Outdoor.

Glauco come il colore dell’acqua, tra il verdino e il celeste. Ma Glauco anche come il pescatore divenuto divinità che si innamorò di Scilla, da qui il nome evocativo scelto.

Come chiarisce Giovanni Luca Bellantoni della Magna Graecia Outdoor: «Come associazione esploriamo e sondiamo il territorio, non ci limitiamo a portare in giro gli escursionisti. In particolare a Scilla ci dedichiamo allo studio del suo territorio, ripristinando i sentieri, ad esempio. La fase esplorativa e di riscoperta delle antiche vie di Scilla, via terra e via mare, prosegue alla in vecchi percorsi dimenticati, così come i luoghi, le costruzioni e gli edifici».

La scoperta

Bellantoni racconta poi come il gruppo di esploratori è arrivato alla sorprendente scoperta. «È successo mentre facevamo un sopralluogo sulla scogliera a ovest di quella di Pacì, inerpicandoci sugli scogli, abbiamo visto questo anfratto. Sono sceso ad esplorarlo e ho trovato questo ambiente abbastanza grande che scendeva fino al mare».

La grotta

«L’ambiente ha due specchi d’acqua: uno piuttosto piccolo però dove riesce a filtrare la luce dall’esterno creando giochi di luce tipici delle grotte marine. A fianco c’è un’apertura un po’ più grande». Ma la cosa sorprendente è che «Appena si arriva a pelo d’acqua si vede davanti Scilla, in tutta la sua bellezza, una vista spettacolare».

E ancora «L’ho chiamata grotta di Glauco perché si trova negli scogli a picco sul mare, sotto il Belvedere di Morselli che scrisse la tragedia tra Glauco e Scilla: mi è sembrato attinente e consono dargli questo nome. Questa grotta con l’affaccio su Scilla è come se Glauco stesse lì ad osservare perennemente la sua amata. Non sappiamo se potrà essere collegata a qualche percorso dei nostri perché arrivarci è stato piuttosto difficile. Intanto abbiamo riscoperto questa grotta che sicuramente qualche pescatore già conosceva, anche se non è mai stato dato un nome. Noi ci teniamo a riscoprire la cultura della mitologia, per questo gli diamo un nome ricco di significato che si cala nel perfettamente nel luogo».

Glauco e Scilla

Il mito di Glauco, nelle Metamofosi di Ovidio, parla di un pescatore,Glauco appunto, che un giorno si accorse che i pesci che aveva preso, stando su un’erba particolare, tornavano vivi. E allora decise di mangiare quest’erba e divenne immortale ma fu trasformato per metà in pesce e attirato dal mare. Vide Scilla bagnarsi nelle acqua del nostro mare e se ne innamorò e cerco di corteggiarla ma fu rifiutato. Andò allora a chiedere aiuto alla maga Circe che invece di aiutarlo trasformò Scilla in un mostro marino. La storia d’amore non ebbe un lieto fino. E possiamo immaginarlo Glauco, dalla grotta, ammirare da lontano la sua Scilla.

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