giovedì,Marzo 28 2024

Condofuri, addio alla poetessa Natina Pizzi: con i suoi versi “vedeva” la vita

Morta a Roma qualche giorno fa, la salma riposerà nella sua Calabria

Condofuri, addio alla poetessa Natina Pizzi: con i suoi versi “vedeva” la vita

Oggi l’ultimo saluto alla poetessa Natina Pizzi, la poetessa scomparsa qualche giorno fa all’ospedale Gemelli di Roma. Era nata a Condofuri dove oggi sarà salutata dalle persone care, alle 11 nella chiesa di San Carlo. Così avrebbe voluto visto che, sempre orgogliosamente, raccontava delle sue origini in terra grecanica.

Ha trascorso la sua esistenza tra Reggio Calabria e Roma, profondendo tra le due città il suo appassionato impegno poetico e culturale. Qualche giorno fa “l’ultimo viaggio”, per tornare e riposare in Calabria.

I versi, i suoi occhi sul mondo

Si è spenta colei che resterà una delle voci poetiche più vibranti del nostro territorio e del nostro tempo. Con i suoi versi ha guardato al mondo che con gli occhi non poteva vedere, consentendo a chi le stava accanto di coglierne insieme a lei una bellezza profonda. Per nulla privo di colori, i suoi versi ci lasciano un mondo autentico, variopinto e profondamente vero, sospeso tra luci e ombre. La sua poetica è stata capace di esplorare gli aspetti più duri e di librarsi in quelli più leggiadri della nostra comune condizione umana.

Si era diplomata a Roma al liceo classico Trinità dei Monti e poi si era laureata a Messina in Filosofia con indirizzo psicologico. Aveva lavorato presso la soprintendenza del Museo archeologico di Reggio Calabria. A lei si deve la Guida in braille sul museo della Magna Grecia, la prima guida italiana in Braille.

Tante le raccolte pubblicate: ? punto interrogativo, Che senso ha, la Trilogia dell’Istante, composta da Afrodite, L’istante perfetto e Lo spigolo del cerchio, fino all’ultime opere Luce spietata e Poesia dalla Roccia.

La poesia come atto di amore per la vita

La sua voce e la sua anima restano nelle sue poesie come una sempiterna e instancabile ode alla vita e all’amore.

«Amati quando il vento strusciandosi farà di te un fascio di aria/ Amati quando la solitudine ti prenderà per mano e di ti condurrà a casa/Amati quando al mattino ti troverai vuota perché i pensieri sono finiti/Amati quando nell’orto sarai costretta a bere fino all’ultimo sorso/Amati quando con le rughe del suo viso faranno un ventaglio/Amati quando sarai cenere».

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