venerdì,Marzo 29 2024

“Trentatrè stelline” a Reggio, chiesta una lapide per ricordare i bimbi uccisi nel brefotrofio

Il comitato scientifico di palazzo Crupi per la mostra del 2020: «Dalla città Metropolitana ancora aspettiamo un segno di senso»

“Trentatrè stelline” a Reggio, chiesta una lapide per ricordare i bimbi uccisi nel brefotrofio

Trentatrè bambini perduti. Bimbi che non tutti vogliono dimenticare. A riportarli “in vita”, attraverso l’arte e il ricordo, era stata una mostra. “Trentatrè stelline” era il titolo dell’esposizione dedicata ai piccini uccisi nell’ex brefotrofio di Reggio per una bomba durante la guerra.

La mostra, voluta dalla Città metropolitana, era stata allestita a palazzo Crupi, già sede universitaria e, originariamente, brefotrofio distrutto da una bomba il 21 maggio del 1943. Morirono 33 bambini, 14 nutrici e una suora. Ma il bilancio salì nei giorni successivi fino ad arrivare ad un totale di 54 decessi.

La mostra è stata curata dal comitato scientifico del palazzo, formato da Angela Pellicanò, Valentina Tebala e Paola Myriam Russo. Le stesse curatrici avevano lanciato una richiesta: far diventare perenne il ricordi dei bambini uccisi dalla guerra. Sono passati tre anni e la richiesta sembra essere finita nel dimenticatoio.

Una richiesta che ora ritorna e rimbalza dal social: «Chiedemmo una lapide da dedicare a questi bimbi. Dalla Città metropolitana ancora aspettiamo un segno di senso. Sarà un gesto per onorarne la memoria e nessuna polemica nel rispetto di queste creature. Noi, intanto, ne rinnoviamo il ricordo».

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