giovedì,Aprile 25 2024

Cittanova, tutto pronto per “Uno, nessuno e centomila” di Pirandello

Sul palco, per questo nuovo appuntamento con la XIX Stagione teatrale, Pippo Pattavina e Marianella Bargilli

Cittanova, tutto pronto per “Uno, nessuno e centomila” di Pirandello

Un nuovo importante appuntamento con il cartellone della XIX Stagione Teatrale di Cittanova
organizzata dall’associazione Kalomena. Al teatro Gentile sono attesi per domenica 26 febbraio
Pippo Pattavina e Marianella Bargilli con l’opera di Luigi Pirandello “Uno, nessuno, centomila”.


Quella che andrà in scena al Gentile è una ironica, moderna, divertente, umoristica, spiritosa,
paradossale, leggera, versione
teatrale del capolavoro di Luigi Pirandello: il suo romanzo per
antonomasia.

Il genio di Agrigento sempre attuale


Pubblicato nel 1925 a puntate, in versione definitiva l’anno dopo, ma iniziato nel decennio
precedente, l’ultimo romanzo del Genio agrigentino è la summa del suo pensiero, della sua
sterminata riflessione sull’Essere e sull’Apparire, sulla Società e l’Individuo, sulla Natura e la
Forma.
L’Autore stesso, in una lettera autobiografica, lo definisce come il romanzo “più amaro di tutti,
profondamente umoristico, di scomposizione della vita”.


Attualissimo, nella descrizione della perdita di senso che l’Uomo contemporaneo subisce a fronte
dello strabordare dei grandi sistemi antropologici e sociali, che finiscono con l’annullarlo,
inglobandolo: dallo Stato alla Famiglia, dall’istituto del Matrimonio al Capitalismo, dalla Ragione
alla Follia.

Pattavina a Bargilli in scena


Narrazione /interpretazione/esposizione affidata ad un “mostro” di tecnica come Pattavina, ma
anche al moderno azzardo di una Compagnia giovane ma talentuosissima.


In scena, quindi, l’eleganza formale di un Maestro come Pattavina: spensierato narratore in “flash-
back”. Furente doppio di sé stesso nelle vicende più dolorose. In questo auto-sostituirsi, c’è
persino il possibile riscatto all’impotenza originaria, all’inanità di una esistenza precedente,
inconsapevolmente sprecata. Ed il “femminile”, mutevole, soggiogante, oscuro ed ambiguo: la
bravura di Marianella Bargilli,
inquieta ed inquietante. Perfetta nel travasare elementi di contrasto
di un personaggio nell’alchimia dell’altro.

Le mille maschere


Gli attori, volutamente, si trasformano in una sequenza di personaggi, traghettando, dall’uno
all’altro, le caratteristiche comuni, i caratteri più evidentemente condivisi.
In quest’opera c’è la follia, vera o presunta, ci sono le mille maschere di ciascuno di noi e c’è
l’irrisolvibile dualismo fra essere e apparire. È insomma un concentrato di Pirandellismo questo
adattamento di “Uno, nessuno e centomila” per la regia di Antonello Capodici.

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