mercoledì,Aprile 24 2024

Reggio, Rosella Postorino: «Racconto l’infanzia violata dalla guerra in Bosnia» – VIDEO

La scrittrice originaria della città dello Stretto, ha presentato a palazzo Alvaro, “Mi limitavo ad amare te”, candidato al premio Strega

Reggio, Rosella Postorino: «Racconto l’infanzia violata dalla guerra in Bosnia» – VIDEO

«Una guerra avvelena sempre le esistenze di chi la subisce». Lo ha sottolineato Rosella Postorino in occasione della presentazione del suo ultimo romanzo “Mi limitavo ad amare te”, candidato al premio Strega. La scrittrice, nata a Reggio Calabria, cresciuta a San Lorenzo al mare, in provincia di Imperia, e adesso residente a Roma, torna nella città natia per parlare del suo nuovo romanzo. Nella sala Francesco Perri di palazzo Corrado Alvaro, sede della Città Metropolitana, ha conversato con la giornalista Anna Mallamo, nell’ambito della sezione Libri del Festival del Mediterraneo, Mostre, arte e musica, promosso dal parco Ecolandia.

La storia e le storie

Rosella Postorino torna a ispirarsi alla storia ma questa volta i personaggi sono inventati e sono Omar, Nada, Danilo e Ivo, abbastanza grande per essere arruolato. Omar e Nada sono bambini nella primavera del 1992, a Sarajevo, in Bosnia. Mentre inizia una guerra cruenta e dimenticata, per loro inizia anche il viaggio verso l’Italia. Un viaggio verso la salvezza che però è anche uno strappo doloroso.

Infanzia violata dalla guerra

«Racconto la storia di tre bambini profughi provenienti dalla Bosnia. Tre bambini di Sarajevo, partiti per salvarsi dalle bombe e arrivati in Italia. È un romanzo che parla di orfani, di figli e di genitori. Parla di strappi e separazioni. Oltre a essere i più colpiti dalla guerra, i bambini sono anche le persone alle quali è difficile spiegare cosa accade. L’infanzia sicuramente è la più violata in assoluto dalla guerra».

“Mi limitavo ad amare te” è un titolo potente come la scrittura di Rosella Postorino che anticipa come l’amore a volte debba andare perduto per fare spazio a nuovi legami e come salvarsi equivalga inesorabilmente a perdere qualcuno o qualcosa. Un nuovo romanzo storico che però non rinuncia alla dimensione di libro di formazione e di storia familiare. È anche un romanzo di guerra e di sentimenti dove le persone si incontrano e sono l’una custode della sofferenza e della possibilità di salvezza dell’altra. «Per caso sono stata testimone del suo dolore, ed è bastato a unirci? Non accade sempre così? Non è sempre per caso che le persone inciampano l’una nell’altra?», scrive Rosella Postorino.

Guerra recenti e guerre attuali

La presentazione ha avuto luogo in coincidenza con il drammatico anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. Un momento che interpella su cosa la storia ci abbia insegnato, sempre ammesso che una risposta esista.

«Il fatto che di nuovo, nel cuore dell’Europa, esista questa guerra, ci fa interrogare moltissimo su quale sia il significato della memoria, dell’oblio e della rimozione. Mi chiedo sempre che cosa impariamo della storia, se le guerre continuano a esistere, se ancora questa violenza fortissima persiste e aggredisce civili, cioè le persone disarmate e indifese».

Rosella Postorino

Rosella Postorino, ha già pubblicato diversi romanzi La stanza di sopra (Neri Pozza, 2007), L’estate che perdemmo Dio (Einaudi Stile Libero, 2009), Il corpo docile (Einaudi Stile Libero, 2013; Premio Penne), Le assaggiatrici (Feltrinelli, 2018), romanzo tradotto in oltre 30 lingue, vincitore del Premio Campiello 2018 e di diversi altri prestigiosi premi letterari, quali il Premio Rapallo, il Premio Chianti, il Premio Lucio Mastronardi Città di Vigevano, il Premio Pozzale Luigi Russo, il Premio Wondy e, per l’edizione francese del romanzo (La Goûteuse d’Hitler, ed. Albin Michel), il Prix Jean Monnet. Dal romanzo Le assaggiatrici verrà tratto un film, per la regia di Cristina Comencini.

Articoli correlati

top