Reggio, “Mutualità a Sud” concluso l’evento promosso dal Consorzio Macramè
La circostanza è stato il cuore di tre giorni in cui il consorzio ha guidato la Fondazione Peppino Vismara in
una serie di visite presso proprie realtà consorziate
Si è concluso presso l’Aula Magna dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri”, l’evento
“Mutualità a Sud – Modelli di sussidiarietà e nuovo welfare”, promosso dal Consorzio Macramè, alla
presenza del presidente Paolo Morerio e del direttore Carmine Guanci della Fondazione Peppino
Vismara e della vicepresidente nazionale di Legacoopsociali, Marta Battioni.
L’evento è stato condotto da Gilda Sciortino, giornalista di Vita Magazine e Giuseppe Carrozza, direttore del Consorzio Macramè.
Mutualità a Sud è stato il cuore di tre giorni in cui Macramè ha guidato la Fondazione Peppino Vismara in
una serie di visite presso proprie realtà consorziate e ha illustrato, con un focus specifico tenutosi al bene confiscato di Via Possidonea, parte della propria progettualità e delle attività del progetto Impronte a Sud – Welfare Lab, sostenuto da Fondazione con Il Sud e Fondazione Peppino Vismara.
Con Impronte a Sud, infatti, è stato possibile ristrutturare l’immobile confiscato di Via Possidonea,
concesso al Consorzio Macramè dalla Metrocity, all’interno del quale oggi è attivo un dispositivo territoriale di welfare di prossimità. Il percorso di Impronte a Sud ha segnato una tappa importante con la
firma del protocollo di rete tra Macramè, Social Hub, Mag delle Calabrie e Birrificio Reggino, di qualche
settimana fa, che ha dato vita al Fondo mutualistico Impronte a Sud. Il Fondo, come spiegato durante la
mattinata del 16 all’Unida da Pasquale Neri, che in Macramè ha seguito i lavori preparatori alla sua
costituzione, servirà a concretizzare interventi di microcredito e servizi sociosanitari per persone in
condizione di grave vulnerabilità.
Un protocollo che sottende un meccanismo nuovo per rispondere ai bisogni delle persone e delle comunità e che ha la chiave di volta nello scambio – mutualistico appunto – e nel contributo di terzo settore, comunità e imprenditoria eticamente orientata.
Dopo i saluti di Carlo Gelosi, direttore del Dissfam dell’Unida, sono stati Andrea Volterrani, dell’Università di Roma Tor Vergata, ed Emilio Vergani, di Social Hub, a spiegare il concetto di mutualità – intesa non come relazione di aiuto bensì come un dare, ricevere, ricambiare costante – elemento fondante per lo sviluppo di comunità. Così come anche ripreso da Elisa Vermiglio, sempre Unida, che segue le attività del Laboratorio di ricerca sociale dentro Impronte a Sud. Presenti anche il Comune di Reggio Calabria, con l’assessora Angela Martino, con un passaggio sulla responsabilità sociale d’impresa, e Francesco Dattola, per la Città Metropolitana di Reggio Calabria che ha ribadito la volontà della nascita della prima Fondazione di Comunità metropolitana, con il co-protagonismo di ente pubblico e terzo settore.
Valentina D’Urso, Direttore del Dipps del Ministero dell’Interno, ha sottolineato come la legalità sia
prerequisito fondante per dare forza agli interventi di inclusione e coesione sociale e Liliana Leone,
direttrice del Cevas Centro di Ricerca e Valutazione nel Sociale, ha evidenziato come il sistema
mutualistico sia fondamentale per uscire da logiche assistenzialiste e innescare meccanismi generativi.
Presenti anche Roberto Ranghetti della cooperativa Cauto di Brescia, che ha raccontato l’esperienza del
Banco di Comunità, Tiziana Morina, vicepresidente della Fondazione MeSSina, che ha illustrato alcuni
interventi del recente Piano Strategico della Fondazione di comunità che, al di là dello stretto, è da anni
impegnata in progetti di rigenerazione e sviluppo del territorio, e Carmelo Caserta del Centro di medicina solidale Ace. Fiducia e responsabilità sono stati i due temi cardine delle conclusioni di Marta Battioni, vicepresidente nazionale di Legacoopsociali, che ha ripreso il tema del riutilizzo sociale dei beni
confiscati.
Nel pomeriggio antecedente e a seguire, infatti, sono state tre le realtà sulle quali Macramè ha condotto
tutti i propri ospiti: il bene confiscato dove ha sede la sartoria sociale Soleinsieme, quello della
cooperativa sociale Rom1995 e infine quello assegnato alla cooperativa sociale Rose Blu, a Villa San
Giovanni, sul quale grazie a una ricca progettazione sospinta dal Consorzio Macramè, la cooperativa ha
potuto attirare il sostegno sia di Fondazione Peppino Vismara e Fondazione con il Sud, sia dell’Avviso
Pnrr Beni Confiscati in co-progettazione con la Città Metropolitana, per la realizzazione di un Dopo di noi.