Museo di Reggio, 3.000 visite solo nel weekend
Il direttore Malacrino: «Una grande mostra in arrivo sulla musica e la danza nel mondo antico»
Continua con successo il flusso di visitatori al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. L’ultimo fine settimana sono stati registrati ben 3130 ingressi, tra turisti e studenti in gita scolastica. Ampia partecipazione anche alla presentazione del volume “Una storia di successo. L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare”della nota scienziata Lucia Votano, svoltasi sabato pomeriggio nella Sala conferenze e promossa dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria, con il patrocinio dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
«È bello vedere le sale espositive piene di visitatori – dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. Ogni giorno notiamo tanti pullman parcheggiare nei pressi della stazione di Reggio Lido e studenti di ogni classe scolastica, dai più piccoli ai più grandi, scendere diretti al MArRC. Molti anche i turisti stranieri, sia in piccoli gruppi autonomi, sia accompagnati dalle guide turistiche. Per tutti la visita è una sorpresa tra le migliaia di reperti esposti, in un percorso che si conclude sempre nella sala dei magnifici Bronzi di Riace e di Porticello».
Il Museo è già pronto per l’alta stagione, con una programmazione ricca e diversificata. La prima delle grandi mostre estive sarà inaugurata nella prima metà di giugno. Curata dal direttore Malacrino insieme alla dott.ssa Angela Bellia e alla dott.ssa Patrizia Marra, sarà intitolata “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nel modo antico”. L’esposizione, allestita al Livello E del MArRC, avrà lo scopo di presentare, attraverso i reperti, le immagini e gli strumenti originali, il mondo sonoro nell’antichità e le varie occasioni del “fare musica”, di ascoltarla e di produrla per accompagnare la danza. «Per la prima volta – sottolinea la dott.ssa Bellia, ricercatrice dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR – una mostra avrà l’obiettivo di accompagnare i visitatori nella comprensione degli eventi sonori legati all’infanzia, all’età adulta e ai momenti musicali che accompagnavano all’ultima dimora. L’esposizione metterà in evidenza come la musica e la danza fossero presenti in tutte le attività del mondo antico, nell’educazione e nelle azioni sacre, nella condivisione di momenti di piacere, nello sport e nei rituali funerari, e persino in battaglia».
Uno splendido percorso, con oggetti del mondo greco e romano provenienti non solo dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, ma anche da quelle del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, con statue, affreschi, vasi e altri manufatti in argento, bronzo, osso e avorio.
«La mostra – aggiunge la dott.ssa Marra – ha anche il fine di sensibilizzare il pubblico più ampio alla bellezza dei suoni in tutti gli ambiti della vita, conducendo i visitatori alla scoperta delle tante differenze delle sonorità nel mondo antico, ma anche delle tante analogie che le accomunano al presente». I visitatori, infatti, avranno la possibilità di entrare nell’universo musicale dell’antichità e di comprendere il paesaggio sonoro nel quale erano immersi gli esseri umani del passato, scoprendo l’importanza della musica e della danza attraverso la relazione che le lega ai contesti sacri, funerari e della vita quotidiana.
«Con questa esposizione – conclude Malacrino – diamo inizio alla stagione estiva, che vedrà anche quest’anno molti eventi al MArRC. Ringrazio le amiche Angela Bellia e Patrizia Marra per questa collaborazione, che farà scoprire tanti aspetti suggestivi della musica e della danza nell’antichità. La mia gratitudine va anche ai direttori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa per i numerosi prestiti di opere. Una fruttuosa sinergia, volta a valorizzare al meglio queste opere meravigliose».