giovedì,Marzo 28 2024

MITI E MISTERI METROPOLITANI | Flavia Gaetani e il pirata Barbarossa

Eroina o semplice vittima delle scorrerie dei pirati a Reggio, la bellissima figlia del governatore, Flavia Gaetani fece innamorare il famoso Barbarossa consegnando la sua storia alla leggenda

MITI E MISTERI METROPOLITANI | Flavia Gaetani e il pirata Barbarossa

Barbanera, Dragut, Cicala, Alì. Sono solo alcuni di quel folto novero di pirati e corsari che lasciarono anche a Reggio la loro indelebile impronta.

Tra di loro, v’è un nome che ancora oggi, al solo rievocarlo, fa tremare la terra dove ha mosso i suoi passi: il Barbarossa.

Il corsaro Khayr al-Dīn Barbarossa, noto ai cristiani come Ariadeno Barbarossa, fu il terrore di mari e terre. E, ahinoi, anche dei reggini.

L’invasione del 1543

Era l’alba dell’estate 1543, quando una flotta di turchi, al comando del terribile condottiero, al soldo del sultano Solimano Il Magnifico, nonostante le fortificazioni erette a protezione delle coste, sbarcò nei pressi del promontorio di Calamizzi, aprendosi l’entrata in città. 

Il governatore Don Diego Gaetani cercò di reagire tirando colpi di artiglieria contro la flotta, ma i turchi riuscirono ad entrare in città e a depredarla, incendiando chiese e abitazioni.

Mentre essi saccheggiavano e stringevano d’assedio il centro urbano, costringendo Reggio alla resa, la popolazione terrorizzata cercava di fuggire verso le colline del Trabucco e alcuni cercarono scampo nel Castello Aragonese, l’unico posto che, nell’animo delle genti, poteva rappresentare un rifugio sicuro.

Ma il Gaetani, non si piegò davanti alle preghiere dei reggini impauriti, e, per timore che questo avrebbe consentito l’ingresso delle schiere ottomane, vietò loro l’entrata nella fortezza, lasciandoli in mano agli invasori e macchiandosi di un atto di turpe viltà.

Don Diego, però, avrebbe presto pagata cara la sua codardia.

I turchi, infatti, espugnarono il castello senza colpo ferire e quando Barbarossa, entrando trionfante nella fortezza, si accorse di Flavia, la bellissima figlia, appena diciottenne, del Gaetani, se ne invaghì immediatamente e decise di condurla con sé a Costantinopoli.

Il “colpo di fulmine”

Qui, la storia diventa leggenda: sembra infatti che il Barbarossa in preda al colpo di fulmine per Flavia, promise che se lei l’avesse seguito spontaneamente avrebbe risparmiato la sua famiglia e la sua gente.

Non si sa se la fanciulla abbia accettato sacrificandosi per nobiltà d’animo e per salvare i reggini dai turchi o se fu brutalmente rapita.

Fatto sta che andò via con lui, rinnegando la fede cristiana e diventando la moglie del Barbarossa nonostante la grandissima differenza d’età (era più che settantenne!).

Il colpo di fulmine rese salva la vita ai Gaetani, ma la stessa sorte non toccò, purtroppo, a molti altri reggini e alla città. E Barbarossa con il suo bottino, tra cui numerosi prigionieri (che secondo gli storici sarebbero stati riscattati anni dopo grazie al nobile reggino Melissari), riprese indisturbato le sue scorrerie.

Il fantasma del castello

Ma il Barbarossa godette poco delle grazie di Flavia: ormai avanti negli anni, secondo le fonti, il famigerato corsaro, sopravvissuto alle più sanguinose battaglie, morì qualche tempo dopo per un attacco di febbre gialla.

V’è chi sostiene, invece, che la sua morte avvenne per mano della bella reggina, vendicatasi di essere stata sottratta al suo mondo e ai suoi affetti con la violenza. O forse, più semplicemente, per aver abusato dei piaceri coniugali!

Un dato è certo: le scorrerie musulmane continuarono ancora a lungo e di Flavia Gaetani non si seppe più nulla.

Qualcuno giura che il suo fantasma passeggi ancora tra le sale del castello Aragonese, non trovando pace e ogni tanto affacciandosi per contemplare, colmo di malinconia, la città e lo Stretto.

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