Brancaleone Vetus, la Pro Loco al lavoro per potenziare la toponomastica
Parte del progetto di rinascita del parco archeologico urbano grazie alla sostituzione delle vecchie tabelle ormai desuete e altre piccole opere di manutenzione

Giornata intensa oggi a Brancaleone Vetus per la Pro Loco di Brancaleone che dalle prime luci dell’alba di domenica mattina hanno lavorato al miglioramento e potenziamento della toponomastica del borgo, installando e sostituendo vecchie tabelle ormai desuete e altre piccole opere di manutenzione.
«Ringrazio il nostro insostituibile socio Salvatore Romeo – scrive il presidente Carmine Verduci -. Lavoriamo e investiamo le offerte dei nostri fruitori e di tutti coloro che spontaneamente sostengono queste iniziative. Da Aprile ad oggi sono state affrontate tante spese, concretizzando di fatto un’opera colossale, che vede protagonista uno dei progetti più significativi della nostra storia: “#RenaissanceBrancaleoneVetus”, un progetto che si avvale del solo “puro volontariato”, ma che si sostiene grazie ai flussi turistici creati in questi anni».
Le opere di oggi vanno a completare quello per cui la Pro Loco di Brancaleone ha lavorato negli ultimi 3 anni, tra sostituzioni ed installazioni di nuovi pannelli informativi realizzati anche con il supporto di Calabria Condivisa, l’installazione di catarifrangenti, lo sfalcio dell’erba lungo i tracciati del borgo, il rifacimento di staccionate, videosorveglianza e molto altro.
«Un grazie va a tutti coloro che collaborano – conclude il Presidente -, che ci tengono al proprio paese, e soprattutto grazie a chi ci spinge a non mollare mai, e soprattutto a chi pensa che le cose si realizzino con l’aria e con il vento… soprattutto ai commentatori della domenica che nelle strade e sui marciapiedi di Brancaleone, oltre a consumare le suole delle scarpe e un po’ di fiato pensano che il Presidente e Soci si fanno ricchi. Ricchi sì, ma di tanta cultura e tante belle persone che vengono in paese, soggiornano, godono della sua bellezza, mangiano, acquistano e creano una microeconomia, che aggiunta a quello che spendiamo per le opere del borgo e non solo, rende la nostra vita utile a qualcosa».