Locri al Teatro, ai nastri di partenza la stagione 2023/2024
Il cartellone a cura dell’accademia Senocrito e del festival “Tra mito e storia”. Spettacoli da novembre fino ad aprile
Ai nastri di partenza la nuova stagione teatrale di Locri: nel cartellone una serie di spettacoli di livello che andranno in scena sul palco del Palazzo della Cultura a partire dal prossimo fine settimana sotto la gestione dell’Accademia Senocrito, in collaborazione con il comune di Locri, il Festival “Tra mito e Storia” e il Gal terre locridee. Una programmazione multidisciplinare ideata da Saverio Varacalli, per la direzione musicale, e Rocco Luglio per la parte teatrale, che punta a fare breccia anche nelle scuole. «Avremo ospiti di respiro internazionale – ha affermato Varacalli – con diverse compagnie provenienti da fuori regione. Auspichiamo che ci sia un numero importante di affluenze e abbonamenti perché siamo davvero entusiasti di aver creato questa nuova realtà sul territorio».
L’Amministrazione Comunale, rappresentata dall’assessore Domenica Bumbaca, ha dato il massimo sostegno con l’intento di promuovere e favorire ogni azione volta al miglioramento sociale e culturale della città di Zaleuco. «Questo progetto ce lo chiede la città e lo abbiamo programmato – ha sottolineato l’amministratore locrese – Stiamo costruendo, anche con altri enti e realtà del settore, un nuovo percorso per una stagione teatrale di qualità e per creare la cultura “degli eventi tutto l’anno”, abituando i nostri cittadini a frequentare ed appassionarsi al teatro, come a tutti gli incontri che vengono organizzati. Lo ribadisco: dobbiamo “vivere i luoghi di cultura” e puntare sulle risorse del nostro territorio confrontandoci con professionisti nazionali».
“Locri al teatro” avrà inizio con uno spettacolo fuori abbonamento, domenica 19 novembre con l’anteprima “Il sogno di Ipazia”, scritto da Massimo Vincenzi, interpretato da Francesca Bianco e diretto da Carlo Emilio Lerici. Lo spettacolo ripercorre la storia di Ipazia, filosofa astronoma e matematica pagana vissuta ad Alessandria d’Egitto a cavallo tra ‘300 e ‘400, donna-simbolo per generazioni di donne. Lo spettacolo è diretto da Carlo Emilio Lerici, figlio del drammaturgo Roberto Lerici, che in questa occasione ha affidato la sua pluriennale esperienza al linguaggio forte ed espressivo del teatro narrato.