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Antonimina, alla Casa delle Erbe la presentazione del libro “Fame di  fiori – Nutrirsi di bellezza”

Il libro di Sandra Ianni è anche il tema su cui l’autrice converserà domenica 4 agosto con la paesaggista Marò D'Agostino

Antonimina, alla Casa delle Erbe la presentazione del libro “Fame di  fiori – Nutrirsi di bellezza”

“Fame di fiori – Nutrirsi di bellezza” è il bellissimo titolo del libro di Sandra Ianni e anche il tema su cui l’autrice converserà domenica 4 agosto, alle ore 18.30, alla Casa delle Erbe della Locride, ad Antonimina, con il pubblico e con Marò d’Agostino, paesaggista e custode del giardino, straordinaria oasi di biodiversità e di ricerca paesaggistica in Calabria.

«La bellezza offerta dalla natura è nutrimento per l’anima e per il corpo: lo si dice, sempre più spesso e, spesso, non se ne fa nulla. I modelli di vita ci separano dall’esperire, di fatto, un rapporto naturale con la realtà, a partire dal nostro modo di esserne parte, di relazionarci e di alimentarci» spiega Marò d’Agostino, che è anche prefatrice del libro. «“Fame di fiori” è un prezioso e sorprendente avventurarsi della nota sociologa ed esperta in cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche in ottanta racconti di fiori commestibili e altrettante ricette per il loro utilizzo».

Si legge proprio nella prefazione: “Bisognerebbe costruire nuovi scenari simbolici e significanti per l’alimentazione, custodire gli ultimi meravigliosi epigoni di storie millenarie, nutrirsi in maniera emozionante! …osservare il colore e la forma, sentire l’aroma e il gusto della materia che ci nutre”.

Sandra Ianni, nella leggerezza della sua ricerca, traccia un’indicazione di percorso consapevole e gratificante per il benessere e la salute individuale rispetto agli scenari della alimentazione umana condizionati, viceversa, da strategie di produzione multinazionali  massive ben maritate con le problematiche dei cambiamenti climatici e riduzione dell’acqua.

«Abbiamo fatto fatica a organizzare questo incontro, una fatica sovradimensionata rispetto al naturale e gioioso impegno profuso alla Casa delle Erbe, in circostanze analoghe, in altri momenti» dice la d’Agostino, manifestando il disagio di chi lotta quotidianamente per proteggere un patrimonio di biodiversità e di piante antiche che riguarda la comunità tutta. «Il nostro è ora un impegno quasi ad esorcizzare le paure per la drammatica situazione di siccità che riguarda tutto il nostro territorio. Un dramma, peraltro, annunciato da anni di abbandono delle colture, di incuria e disprezzo generalizzato per il suolo, gli alberi, gli animali e perfino per chi se ne prende cura; di incendi intollerabili e di incauta dismissione delle condotte per l’irrigazione dei campi, quelli che fino a qualche decennio fa si definivano orti ovvero “giardini”.  Occorrerà pensare a delle soluzioni sagge ed eque, in tempi sostenibili. Intanto, dove ci sono fiori tutto si allegra e si fa bello. Impariamo a nutrircene. Vi aspetto!».

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