Urban Decay: l’artista reggina Tania Azzar rivitalizza gli spazi dimenticati
Un progetto per trasformare aree urbane degradate in opere d'arte effimera, rivelando la bellezza nascosta e criticando l'abbandono sociale

In un mondo in cui l’arte è spesso associata alla bellezza e all’estetica, l’artista italiana Tania Azzar sfida questa concezione con il suo progetto “Urban Decay“. Questo innovativo progetto mira a trasformare e rivitalizzare piccoli angoli urbani decadenti attraverso l’arte effimera, offrendo una nuova vita a luoghi spesso dimenticati o trascurati.
Tania Azzar, madre parigina e padre calabrese, a Bocale – periferia sud di Reggio Calabria – guardando l’Etna compie ogni giorno un piccolo miracolo: il suo atelier laboratorio è una vera e propria tappa turistica, dove non solo l’artista crea ma rende protagonisti i “viandanti” del processo di creazione, organizzando happening artistico letterari e mettendo l’arte, appunto, al centro del cambiamento.
Dal degrado urbano alla bellezza
Tania è profondamente interessata alla connessione tra il degrado urbano e l’arte. Con “Urban Decay”, cerca di esplorare come l’arte possa essere utilizzata come strumento per la rigenerazione e il recupero di spazi abbandonati. Le sue opere non solo abbelliscono questi luoghi, ma servono anche come critica visiva al deterioramento causato dall’abbandono umano e amministrativo.
Il progetto include la creazione di disegni originali, che Azzar realizza con una tecnica di pittura a tempera su carta, ispirandosi all’energia e al simbolismo delle carte dei Tarocchi. Un esempio è l’uso della carta del Diavolo, che simboleggia negatività e stagnazione energetica, riflettendo la decadenza urbana persistente. Tania Azzar non si limita a dipingere; i suoi lavori sono parte di una più ampia narrazione visuale, che include animazioni video e installazioni site-specific in aree degradate di Reggio Calabria.
L’artista sottolinea l’importanza di rispettare e valorizzare gli spazi urbani, anziché deturparli. Questo approccio non solo abbellisce il paesaggio urbano, ma serve anche come un potente messaggio di responsabilità sociale e individuale verso i luoghi che abitiamo. Secondo Azzar, la bellezza può emergere anche dai luoghi più inaspettati, purché vi sia un intento artistico e sociale dietro.
Oltre l’estetica
Il progetto “Urban Decay” non è solo un’operazione estetica, ma anche un atto di denuncia e una proposta di cambiamento. Rappresenta un movimento culturale che invita la comunità a ripensare e rivalutare gli spazi comuni, incoraggiando una maggiore partecipazione alla rigenerazione urbana attraverso l’arte.
In definitiva, “Urban Decay” di Tania Azzar è un esempio ispiratore di come l’arte possa intervenire nelle aree più abbandonate della nostra società, offrendo nuove prospettive e stimolando un rinnovamento culturale e sociale.
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