martedì,Ottobre 8 2024

Reggio, al museo “I notturni del re silenzioso, alle Radici della poesia di Salvatore Quasimodo”

La conferenza promossa nell'ambito del ciclo "Radici" di A.I.Par C., associazione italiana Parchi Nazionali

Reggio, al museo “I notturni del re silenzioso, alle Radici della poesia di Salvatore Quasimodo”

Il Museo Archeologo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria ha accolto il numerosissimo pubblico che ha partecipato alla conferenza del ciclo “Radici” di A.I.Par C. (associazione italiana Parchi Nazionali) Nazionale dal titolo “I notturni del re silenzioso, alle Radici della poesia di Salvatore Quasimodo”. Assente per motivi istituzionali il Direttore del Museo, i saluti sono stati portati dal presidente Nazionale di A.I.Par.C., dott. Salvatore Timpano, promotore e ispiratore dell’evento culturale. Il dottore Timpano nell’introdurre l’argomento a tema dell’incontro si è particolarmente soffermato sulla figura di Salvatore Quasimodo, delineandone il profilo umano negli anni della sua permanenza a Reggio Calabria, dove aveva trovato impiego come geometra presso l’Ufficio del Genio Civile.

La serata, condotta mirabilmente dalle relatrici è stata ricca di spunti, aneddoti, curiosità ed approfondimenti sulla poetica di Quasimodo.

Marina Neri, direttrice Dipartimento Cultura A.I.Par.C. e Francesca Neri, fine Critico Letterario, hanno condotto l’attento pubblico, tra le letture di “Vento a Tindari” e “Lettera a mio padre” in un appassionante viaggio lungo l’intero Ventesimo secolo partendo  dal catastrofico sisma del 1908 che rase al suolo Messina, e che vide il padre di Quasimodo tra i protagonisti della ricostruzione post terremoto. 

Gli anni della prima giovinezza vissuti a Messina, avendo come alloggio un carro merci, e quelli ancor più duri dei primi studi universitari a Roma che videro Quasimodo prodigarsi nei lavori più umili per poterli sostenere.

L’amicizia con Salvatore Pugliatti e Giorgio La Pira, le serate alla tabaccheria Occhipinti, vera fucina culturale della Città della Falce. L’arrivo a Reggio Calabria rappresentò un momento di svolta nella vita del grande Poeta in quanto vinse il concorso al Genio Civile della città dello Stretto. La esaustiva disamina di quegli anni giovanili ad opera della professoressa Francesca Neri ha consentito di entrare nel mondo poetico di Quasimodo e scorgervi un filo conduttore che alimenterà tutta la sua produzione successiva. Marina Neri ha condotto gli astanti, attraverso la narrazione suggestiva di aneddoti ed episodi di vita vissuta , dentro l’universo umano del poeta. 

Uno scambio continuo e costante fra i relatori ha permesso di rendere agevole ed amena la comprensione dei passaggi esistenziali di un Autore spesso controverso. 

In questo percorso, convitato di pietra è stato proprio il Nobel per la Letteratura assegnatogli dall’Accademia di Svezia nel 1959, un Premio meritato da Quadimodo, ma che purtroppo lo vide vittima di feroci e sprezzanti critiche dallo “pseudo” mondo culturale italiano, una su tutte, ad opera di Oriana Fallaci: ” e fu subito Nobel! “. 

La vastità della produzione poetica e le varie epoche che l’hanno connotata ,hanno fatto propendere per un approfondimento del periodo giovanile rinviando a momenti successivi il viaggio dentro le altre età di Quasimodo e della sua Poesia .

Si è  scavato con dovizia di particolari, a tratti commoventi, a tratti teneri o simpatici, nell’animo di uno dei più grandi poeti del panorama letterario italiano.

Si è anche avuto l’intervento di Teresa Timpano, famosa attrice reggina  che, pur essendo lontana per impegni teatrali fuori regione, non ha voluto mancare all’incontro, inviando la registrazione di tre poesie da lei interpretate: “Acqua Morta”, “Abisso” ed “Elemosina”, inserite nella raccolta “I Notturni del Re Silenzioso” e di una quarta “Vento a Tindari” composta negli anni della sua permanenza nella città di Reggio Calabria. Tangibile la commozione suscitata nell’attento pubblico. 

La lettura della “Lettera al Padre” con la spiegazione della stessa da parte di Francesca Neri e di “Alle fronde dei salici” a cura di Marina Neri con la chiosa finale contro la guerra in nome della Pace, hanno rappresentato un intenso momento di relazione con gli astanti, strappando al Presidente Timpano la promessa di un ulteriore approfondimento del Poeta  Quasimodo.

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