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18 febbraio 1475, a Reggio vede la luce il Commentario al Pentateuco di Rashi – VIDEO

Il primo libro in lingua ebraica stampato con data certa, segno di una comunità ebraica colta anche se lontana dagli insediamenti più attivi del tempo e caratterizzata da presenze importanti ma prevalentemente di passaggio. Le considerazioni degli studiosi Debora Penchassi e Giuliano Tamani

18 febbraio 1475, a Reggio vede la luce il Commentario al Pentateuco di Rashi – VIDEO

Compie 550 anni il Commentario in lingua ebraica al Pentateuco a cura del fine esegeta francese Rashi (Rabbi Shlomo Yitzhaqi). Fu dato ai caratteri nella Giudecca di Reggio Calabria, il 18 febbraio del 1475, soltanto 20 anni dopo l’invenzione di Gutenberg, dal tipografo ebraico italiano Avraham Ben Garton. Si tratta del più antico libro in lingua ebraica stampato con data certa.

Una vestigia preziosa della vitalità culturale della Reggio antica dove nel quartiere della Giudecca operò una stamperia con i caratteri mobili dove venne alla luce il prestigioso commentario di Rashi, rabbino medievale francese e tra i più autorevoli studiosi della Torah. Un libro che, a distanza di oltre cinque secoli, per la comunità ebraica mondiale è ancora il più importante mai scritto. Un’esperienza che valse a Reggio la ribalta nella storia della stampa Ebraica.

E non è l’unico dato da primato. Nel reggino, in particolare a Bova Marina, si trovano per altro i resti di una sinagoga risalente al IV – VI secolo. È l’unica testimonianza della presenza ebraica in quest’epoca in Calabria e anche tra i rari resti di epoca romana rinvenuti in Italia. Si tratta della più antica in Occidente, dopo quella di Ostia Antica.

A Reggio una comunità ebraica colta

L’autore, Rashi, vissuto tra il 1040 e il 1105, è ancora oggi tra i più autorevoli commentatori della Bibbia, come sottolinea Deborah Penchassi, esperta di Studi ebraici medievali.

«L’evento verificatosi a Reggio Calabria è di assoluta portata internazionale, potremmo oggi definire globale. Immaginare una stamperia in questa città, lontana dagli insediamenti del nord Europa dove erano molto fervidi gli scambi culturali, evidenzia quanto la comunità a Reggio fosse colta. Talmente colta da scegliere di stampare il commentario di Rashi, esegeta molto importante, tutt’oggi studiato da milioni di persone di tutte le età, in tutto il mondo. Che vi fosse a Reggio una comunità colta lo attestano anche le testimonianze della venuta dei Saggi dalla Babilonia per insegnare la legge ebraica. Rashi è stato un grande saggio – spiega la studiosa Debora Penchassi – tra i cui talenti vi era proprio quello di esprimersi in modo chiaro. Prima di lui nessuno aveva avuto questa capacità di interpretazione della Bibbia».

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