Caulonia, bagno di folla per il tradizionale Caracolo – FOTO
La tradizionale processione del sabato santo ha richiamato nel centro del reggino il pubblico delle grandi occasioni

Centinaia di persone provenienti da tutta l’area metropolitana reggina hanno partecipato a Caulonia al tradizionale rito del Caracolo, la secolare processione del sabato santo che porta in corteo otto statue, portate in spalla dai devoti lungo un percorso, in parte modificato rispetto al passato per ragioni di sicurezza, raffiguranti i momenti più significativi della Passione di Cristo seguendo la tradizionale disposizione: il Cristo all’orto, il Cristo alla colonna, l’Ecce homo, il Cristo carico della Croce, il Crocefisso, il Cristo Morto, la Vergine Addolorata e San Giovanni.
Si inizia puntualmente alle 18 con l’incontro delle due arciconfraternite cittadine, del Rosario e dell’Immacolata, nel punto centrale del paese. Quindi la lunga processione per le vie del centro storico con il gran finale in piazza Mese, percorsa dal corteo con un movimento a zig zag accompagnato da una folla composta e dal canto del miserere intonato dai confratelli, prima dell’ingresso nella chiesa matrice al termine di tre intense ore di processione. Il corteo nel finale si è ricomposto in piazza, riattraversando una parte del paese e, arrivato in via Vincenzo Niutta, si è diviso riformando i due gruppi che all’inizio l’avevano composto, ognuno dei quali ha fatto ritorno nelle chiese di San Silvestro e San Zaccaria, che quest’anno ospitano le statue a causa dei lavori di restauro in corso nelle sedi delle arciconfraternite.
Il termine locale “Caracolo” deriva dallo spagnolo “caracol”, che significa “lumaca” e si riferisce al lento e tortuoso avanzare della processione attraverso le stradine del borgo. La processione fu chiamata così dalle famiglie spagnole originarie della Murcia e trapiantate a Caulonia (l’antica Castelvetere) alla fine del Seicento, che portarono qui le loro usanze di Pasqua.
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