domenica,Giugno 22 2025

Synergia 49 e Paolo Restani in concerto: Rachmaninov, Chopin, Verdi, Liszt e Debussy al teatro Manfroce di Palmi

Il pianista solista con le maggiori orchestre europee, nord-sud americane, e australiane e in Italia costantemente affiancato dalle principali orchestre, è stato il protagonista della rassegna promossa dall'associazione Amici della Musica Manfroce

Synergia 49 e Paolo Restani in concerto: Rachmaninov, Chopin, Verdi, Liszt e Debussy al teatro Manfroce di Palmi

Un intenso viaggio musicale tra le note di Sergej Rachmaninov, Frederic Chopin, Claude Debussy, Giuseppe Verdi e Franz Liszt ha attraversato il teatro Manfroce di Palmi, grazie al concerto del maestro Paolo Restani.

Protagonista della scena internazionale da quarant’anni, Restani è stato ospite della rassegna Synergia 49, organizzata dall’associazione Amici della Musica Manfroce di Palmi, presieduta da Antonio Gargano, con il contributo dell’avviso pubblico Promozione Eventi Culturali 2024 della Regione Calabria.

Nel corso dell’esibizione, l’artista ha portato in scena una selezione intensa e raffinata di brani, spiegandone il significato con grande sensibilità interpretativa.

«Ho scelto di eseguire due preludi di Rachmaninov, il Notturno op. posth. e la Polonaise op. 40 n.2 di Chopin, la Danza sacra e il Duetto finale dall’Aida di Verdi nella trascrizione di Liszt. Si tratta – ha spiegato Restani – di un ultimo tentativo di Liszt di dire qualcosa di nuovo sulla parafrasi, che a me sembra importante. Credo sia una sintesi del dolore profondo che poi diventa sublimazione di un amore concesso e perduto allo stesso tempo».

Nel programma anche due brevi brani di Claude Debussy: l’Élégie, mai eseguita prima e particolare per la sua struttura atonale, quasi seriale e minimalista, e La plus que lent Valse.

«L’Élégie è un pezzo che non capisco, ma che mi trasmette malinconia, nel senso della “nostalghia” russa, come un bacio che avresti sempre voluto dare e che non hai dato».

A concludere la serata, la Sonata “Dante” di Liszt nella trascrizione di Karl Tausig: «Quella che preferisco», ha aggiunto il maestro.

Solista con le principali orchestre in Europa, America e Australia, in Italia Restani collabora regolarmente con le più prestigiose formazioni sinfoniche. Il legame con la Calabria è profondo: «Non si dimentica questa terra. Viene un po’ il mal di Calabria quando si torna su».

Un rapporto totalizzante con la musica, il suo: «È come cadere in trance e poi non ricordare più niente. Non è sempre stato così, ma la vita induce a cambiare. Porta dolori e gioie nuove. E gli anni passano, si avvicina il memento mori. Ogni concerto – conclude Paolo Restani – dev’essere qualcosa dove si dà tutto, perché potrebbe essere l’ultimo. Spero che l’ultimo non sia stato questo».

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