sabato,Aprile 20 2024

Coronavirus a Reggio Calabria, Sera (Cisl) denuncia: «Ufficio delle dogane? 4 dipendenti in una stanza»

Per il sindacato «possiamo capire le difficoltà nel reperire strumenti di protezione individuale, ma non è concepito che i lavoratori si ritrovano nella stessa stanza a stretto gomito»

Coronavirus a Reggio Calabria, Sera (Cisl) denuncia: «Ufficio delle dogane? 4 dipendenti in una stanza»

«L’avevamo detto, scritto e sollecitato, avevamo diffidato tutti gli Enti, come l’Agenzia delle Dogane di Gioia Tauro, affinchè si adoperassero ad applicare pedissequamente il DPCM e la Direttiva emergenza COVID 19, oggi Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (c.d. Decreto Cura Italia), ma non immaginavamo che ancora potessero sussistere situazioni in cui in una stanza di circa 24 mq, lavorassero 4 dipendenti.

Questo è quello che è successo alle Dogane di Gioia Tauro. Non si ha contezza di cosa sia stato fatto, la risposta alle nostre sollecitazioni, sa del surreale, fuori da ogni schema normativo contrattuale».

Questa la denuncia di Vincenzo Sera segretario generale della Cils Fp. «Un Ente ad alto rischio contagio vista la particolare attività lavorativa, dove si limita a rispondere che tutto è stato fatto rispetto l’applicazione del DPCM per emergenza COVID19.

Nonostante le rassicurazione ricevuta con una misera nota dalla Direzione, i fatti dimostrano il contrario, speriamo che il collega contagiato si rimetta presto come ci auguriamo che tutti quelli che hanno lavorato a stretto gomito non si siano contagiati. 

Possiamo capire le difficoltà nel reperire strumenti di protezione individuale, ma non è concepito che i lavoratori si ritrovano nella stessa stanza a stretto gomito a totale disprezzo del T.U. 81/08 nonchè delle ultime direttive emergenza COVID 19.

Un Ente così importante che va avanti grazie all’abnegazione ed alla professionalità dei lavoratori, per questo denunciamo con forza ed a tutti i livelli, lo stato di abbandono in cui versano le Dogane di Gioia Tauro, non può continuare ad essere gestito a distanza.

Troppe sono le situazioni critiche che ci vengono rappresentate dagli operatori, gli stessi vanno tutelati e messi nelle migliori condizioni per fronteggiare un’ emergenza senza precedenti.

Mentre la Direzione Interregionale emana le direttive mettendo a conoscenza tutti comprese le parti sociali, ancora oggi rimaniamo sconcertati perché la Direzione di Gioia Tauro pare che agisca in una realtà assestante, avulsa dal contesto Nazionale.

Avevamo chiesto con diverse note tramite pec, l’informativa rispetto le misure messe in atto dall’Ente a tutela dei lavoratori, vista l’emergenza che si è venuta a creare.

 Non  si ha contezza come è stato disciplinato  il lavoro in smart working, non sappiamo come sono stati individuati le “attività indifferibili non de-localizzabilipoiché la ratio della norma è quella di limitare al massimo la presenza di personale negli uffici.

Non si ha contezza se è stata data la possibilità di fruire delle ferie residue anno 2019 o degli altri istituti appositamente previste dalla normativa varata  per fronteggiare l’emergenza da CODIV 19, garanzia per tutti i lavoratori senza alcun pregiudizio e particolarità.

L’individuazione delle attività indifferibili, devono intendersi esclusivamente finalizzate allo svolgimento di quelle attività che sono urgenti, indifferibili e che non sono de-localizzabili, garantendo altresì forme di vera e concreta rotazione dei dipendentiassicurando prioritariamente la presenza del personale con attività di responsabilità in funzione del proprio ruolo di coordinamento quali POER.

Nell’interesse collettivo dei lavoratori delle loro famiglie, e dell’utenza, stante l’impossibilità di aver potuto conferire con la Direzione, sebbene essenziale, previsto per norma contrattuale, in quanto la circostanza investe in pieno la salvaguardia della salute dei lavoratori per il quale il sindacato è obbligato a tutelare nella piena e fattiva collaborazione tra le parti, principi ad oggi disconosciuti dalla stessa Direzione di Gioia Tauro, abbiamo chiesto, che si agisca senza ulteriori ritardi e in modo certo nel rispetto delle regole, a mettere in sicurezza e salvaguardia la salute dei lavoratori garantendo agli stessi i previsti DPI necessari a scongiurare eventuali contagi e propagarsi dell’epidemia da virus, la sanificazione di tutti gli ambienti, ed adoperarsi per far eseguire il tampone a tutti i lavoratori».

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