giovedì,Aprile 18 2024

Coronavirus a Reggio Calabria, riaprono i negozi: alla ricerca della normalità

I reggini in fila, educatamente, rispettando le distanze, con mascherina in viso e con tanta voglia di tornare a fare ciò che si faceva prima

Coronavirus a Reggio Calabria, riaprono i negozi: alla ricerca della normalità

Anche a Reggio il commercio finalmente riparte. Dopo due mesi di stop forzato per far fronte all’emergenza coronavirus, stamane, a corollario della “fase 2”, sono state alzate le saracinesche dei negozi. Ed i reggini erano lì, in fila, educatamente, rispettando le distanze, con mascherina in viso e con tanta voglia di tornare a fare ciò che si faceva prima.

E così, oltre a parrucchieri, estetisti, stamane, come disposto dal decreto legge, hanno riaperto i negozi di abbigliamento, quelli di intimo, i tanti franchising che colorano il corso Garibaldi e le cui vetrine spente in questi mesi avevano fatto venire lo scoramento.

Sì perché la ripresa dell’attività degli esercizio commerciali sa di ritorno alla normalità. Ma non come se non fosse successo nulla: nei negozi non si sono viste resse, né assembramenti. In fila, nel rispetto del proprio turno e poi, una volta dentro sempre il rispetto delle distanze dagli altri avventori e, soprattutto, la necessità di non toccare gli oggetti in vendita.

Da un parte i commercianti possono tirare un piccolo respiro di sollievo. Si erano organizzati non appena avuta la certezza della riapertura, con la sanificazione, la bonifica degli impianti di condizionamento e i disinfettanti per le mani all’ingresso. Entrate ed uscite contingentate, corridoi che indicano i percorsi da fare. Tavolini distanziati nel caso della consumazione all’aperto.

C’è da dire che però non tutti ce l’hanno fatta. Qualche serranda stamattina non si è alzata. La speranza è che, per il bene della città, l’esercente magari ha avuto necessità di qualche giorno in più potersi adeguare alle norme. Nella peggiore delle ipotesi il negozio non aprirà più. E, come segnalato più volte dalle associazioni di categoria, la pandemia potrebbe aver dato il ko definito ad un’economia che stentava a fare registrare buoni numeri nella città dello Stretto.

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