giovedì,Aprile 18 2024

Rincaro vacanze: aumentano fino al 20% le spese di soggiorno. Lievitano anche costi dei biglietti di navi e traghetti

Ma il carovita colpisce anche chi decide di restare in città: dai generi di prima necessità ai parrucchieri ed agli estetisti

Rincaro vacanze: aumentano fino al 20% le spese di soggiorno. Lievitano anche costi dei biglietti di navi e traghetti

Le vacanze agognato e desiderato momento di ristoro, per ricaricare le batterie dopo un anno di fatiche, potrebbero diventare un lusso concesso a pochi. L’emergenza coronavirus ha chiuso le porte al desiderio di evasione e non solo per la paura del contagio. Abbassata la guardia sul virus sono soprattutto gli aumenti dei prezzi a fermare gli italiani.

Le voci in aumento

I dati di Codacons dipingono un quadro dalle tinte fosche: una vacanza di 10 giorni potrebbe costare fino al 20 per cento in più rispetto allo scorso anno, con una spesa a testa da 736 euro a 883 euro. Aumenti in media del 9 per cento per la ristorazione, dell’8 per cento delle strutture ricettive, del 15 per cento del trasporto aereo e del 12 per cento di traghetti e navi.

Le cause dell’aumento dei prezzi

Con la crisi e le perdite causate di un quarto di stagione già andato perduto l’aumento dei prezzi è generalizzato e non risparmia nessuno. A ciò si aggiungano le spese di sanificazione e distanziamento. E il fatto che molti turisti che non arriveranno. Così, una parte degli operatori potrebbe essere tentata di rifarsi sulla clientela per recuperare le spese sostenute per rispettare le regole sanitarie e il giro d’affari perduto.

Aumenti anche per chi resta in città

Ma se solo il 20% degli italiani potrà permettersi di andare in vacanza chi resta in città non risparmierà di sicuro. Lo abbiamo visto anche in questi giorni: aumentano i costi dei parrucchieri, degli estetisti. Aumenta persino il costo del caffè al bar. E, dulcis in fundo, c’è il carovita dei beni di prima necessità: tra febbraio e maggio, secondo l’Unione Consumatori, il prezzo della frutta fresca è aumentato del 12,8%, quello dei vegetali surgelati di quasi il 5%, quello delle patate del 4,4%, quello dei piatti pronti del 3,1%, prodotti per la pulizia della casa più 3,4%. A fronte di un’inflazione quasi ferma, che tra febbraio e maggio ha segnato un rialzo quasi impercettibile dello 0,1%, il carrello della spesa si è invece messo a correre. In forte rialzo anche computer, stampanti, telefonia: il “pacchetto” smart working.

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