giovedì,Marzo 28 2024

Mediterranea, la Facoltà di Agraria presenta l’offerta formativa

"Amiamo la nostra terra. Scegli di studiare dove vivi”: è questo lo slogan scelto per raccontare ed invitare gli studenti ad un percorso di crescita e lavorativo fortemente ancorato al territorio

Mediterranea, la Facoltà di Agraria presenta l’offerta formativa

Amiamo la nostra terra. Scegli di studiare dove vivi”: è questo lo slogan scelto dalla Facoltà di Agraria di Reggio Calabria per raccontare ed invitare gli studenti ad un percorso di crescita e lavorativo attraverso l’offerta formativa proposta. Un percorso fortemente ancorato al territorio con il quale sono state formulate le novità per offrire agli iscritti studi proficui e aderenti alla realtà.

Il rettore Zimbone: «Ci aspettiamo riscontri positivi»

Il webinar di presentazione, stamane, si è aperto con la presentazione del rettore Marcello Zimbone, in diretta da Roma, forte del secondo posto dell’Università mediterranea di Reggio Calabria nella classifica degli Atenei. «Sono fiducioso nel breve futuro ci aspettiamo che ci sia un riscontro positivo, per la vicinanza che l’ateneo e Agraria, ha mostrato nei confronti del territorio ci sono segnali positivi. Ci stiamo organizzando per il ritorno graduale in presenza, già da tempo anche le lauree possono essere in presenza. Da settembre anche gli esami e per le lezioni che iniziano il primo ottobre faremo in modo, nel rispetto dei protocolli di sicurezza che gli studenti possano tornare alla loro vita ordinaria: frequentare i laboratori, i locali molto accoglienti. Il messaggio è positivo anche a livello nazionale ho notizia di una ridistribuzione che ci sarà tra gli atenei. un richiamo alla terra in generale e, nel caso di agraria, un richiamo alla terra natìa che i giovani devono comprendere in tutto il suo significato. Si tratta di un ambito che, in questi anni, ha mostrato sbocchi che, in altri settori si sono attenuati».

Il direttore Giuseppe Zimbalatti durante il webinar

Facoltà di Agraria: l’offerta formativa

La novità è che alcuni corsi di laure sono stati ridisegnati proprio per rispondere alle richieste del territorio. Il primo corso in Scienze e tecnologie agrarie (corso triennale e magistrale) per «approfondire le conoscenze delle tecniche di coltivazione, di allevamento, di utilizzazione e trasformazione dei prodotti della terra, coniugando la qualità delle produzioni con la tutela dei sistemi agricoli e forestali, dell’ambiente e della salute dell’uomo».

Scienze forestali e ambientali amplia i suoi orizzonti offrendo la laurea triennale con scelta tra “ambiente e paesaggio agro-forestale” e “Progettazione delle aree verdi”; e per la magistrale “Gestione dell’ambiente e degli ecosistemi forestali” e “Gestione delle aree verdi”. Gli studenti potranno « approfondire le conoscenze sugli ecosistemi forestali e sulla multi-funzionalità del bosco, di analizzare le tecnologie per la valorizzazione sostenibile delle risorse e pianificare azioni e interventi di tutela e salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale. Ed i nuovi profili attivati in Progettazione e Gestione delle Aree Verdi potenziano una già importante offerta formativa specifica».

Scienze e tecnologie alimentari triennale e per la magistrale l’offerta raddoppia con “Gastronomia e ristorazione” e “Tecnologie alimentari” per «acquisire una visione olistica delle attività e delle problematiche legate alla produzione ed al consumo dei prodotti alimentari, per garantirne sicurezza, qualità e igiene e per conciliare economia ed etica nella loro produzione, conservazione, trasformazione e distribuzione. Il nuovo profilo attivato da quest’anno in Gastronomia e Ristorazione, si pone in straordinaria continuità con i temi già trattati, occupandosi di un settore culturale in grande espansione».

Spiega bene i termini della programmazione il direttore di Agraria, Giuseppe Zimbalatti: «Cerchiamo con le nostre attività di coniugarci con il territorio sulla base delle esigenze presentate. La prospettiva occupazionale per chi esce da agraria è ottima. «Dopo 3 anni – chiarisce il direttore – il 90% dei laureati lavorano, sono realmente occupati o sono impegnati in formazione». risultano fondamentali le attività di tirocinio per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro. «Abbiamo numerose attività di ricerca che sono portate avanti perché ci sono aziende agricole che le supportano. La chiave di lettura del nostro impegno per valorizzare i giovani è questa, anche facendo conoscere questi imprenditori e la loro professione».

Università e città, sinergia imprescindibile

Si punta sulla progettazione verde. «È una branca disciplinare molto sentita su cui abbiamo investito, viviamo in una città che ha del verde di qualità, in misura inferiore rispetto a realtà climaticamente favorite». L’amministrazione ha anche interpellato l’università per consulenze sul monitoraggio delle piante del lungomare per evitare che da bellezze esemplari si trasformino in pericoli. Molteplici problematiche che si riversano sul nostro verde, sono la metafora della importanza di questa disciplina: per questo tanto più il verde è di qualità tanto più assumono importanza le aree. Il verde urbano è oggetto di un approfondimento strategico.

Per quanto riguarda il Corso di laurea tradizionale evergreen di scienze e tecnologie agrarie, il direttore sottolinea la problematica evidenziata a livello europeo: dove da un lato si spingono gli agricoltori a produrre sempre più e, dall’altro, si pretende la drastica riduzione dell’uso di prodotto chimici e l’utilizzo di sistemi green di produzioni.

Inscindibile il legame tra università e città. Affinchè si sviluppi l’una c’è bisogno dell’altra. «È opportuno che ci siano servizi – evidenzia Zimbalatti – e più attenzione alle attività per gli studenti per renderla più attrattiva, di fondo la città ha grandi potenzialità, come dimensioni e struttura ha tutto ma il lavoro deve essere sinergico e coinvolgere le istituzioni locali, le scuole, le associazioni di categoria (non solo quelle agricole).

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