sabato,Aprile 20 2024

Reggio, i sindacati denunciano «Danni ai dipendenti del Comune da parte dell’amministrazione»

La Cisl punta i fari su «una grave ingiustizia. Si è fortemente convinti che un buon Amministratore deve essere in grado, innanzitutto, di sapere gestire i propri collaboratori»

Reggio, i sindacati denunciano «Danni ai dipendenti del Comune da parte dell’amministrazione»

«Una grave ingiustizia si sta perpetrando ai danni dei dipendenti del Comune di Reggio Calabria da parte della Amministrazione Comunale, una ingiustizia che lede fortemente i diritti che sono stati acquisiti negli ultimi anni grazie al duro lavoro della scrivente Organizzazione Sindacale in occasione dei tavoli di delegazione trattante, dove si è lottato per vedere riconoscere istituti contrattuali previsti dal vigente CCNL. Si è fortemente convinti che un buon Amministratore deve essere in grado, innanzitutto, di sapere gestire i propri collaboratori (i dipendenti tutti e non solo alcuni), anche perché, se la macchina amministrativa è stata capace di erogare, malgrado l’atavica carenza di personale e il mancato turn-over, i servizi alla cittadinanza, questo lo si deve proprio al personale, che con dedizione e spirito di sacrificio nonché con enormi carichi di lavoro, ha proseguito, malgrado tutto. Per sola informazione, la dotazione organica del Comune consta di circa 800 dipendenti a fronte dei 1700 che dovrebbe avere (secondo le tabelle ministeriali), dato rapportato al bacino demografico e ad altri criteri ben prestabiliti».

La segnalazione arriva dai sindacati, dal Segretario Aziendale Cisl FP reggino Giuseppe Falcone, Segretario Generale Cisl FP Vincenzo Sera.

«Quando si parla di diritti negati ai dipendenti del Comune di Reggio Calabria, non può non evidenziarsi innanzitutto la mancata erogazione della Progressione Economica Orizzontale anno 2018 e 2019, ma è bene fare un passo indietro per comprendere meglio le dinamiche che si sono susseguite. Nel 2017 è stato siglato il CCDI (Contratto Collettivo Decentrato Integrativo) per l’anno 2018 il quale prevede l’istituto della P.E.O., che si sarebbe dovuta erogare (agli aventi diritto, in base a criteri meritocratici) entro marzo 2018. Alla scadenza di tale data e fino ad oggi, la Cisl FP ha sollecitato più e più volte l’applicazione di tale istituto, ricordando anche che si sarebbe dovuto procedere alla P.E.O. anno 2019 entro marzo 2020 (con CCDI 2019 siglato a dicembre 2018), ma tutte le sollecitazioni non hanno avuto riscontro positivo, visto che l’Amministrazione aveva ben altro a cui pensare (giova precisare che non si era ancora in emergenza Covid-19), fornendo scuse di estrema banalità, non rendendosi peraltro conto, che il mancato rispetto di una disposizione contrattuale (CCDI) configura una mera condotta antisindacale ai sensi dell’art. 28 dello Statuto Dei Lavoratori.

La P.E.O. è un istituto molto ambito dai dipendenti, perché oltre a riconoscere un incremento stipendiale, li gratifica dal punto di vista professionale per i meriti acquisiti e gli sforzi fatti per migliorare l’attività amministrativa. Ma la questione P.E.O., benché trattasi sicuramente del problema più grave, è solo uno dei tanti, infatti è rimasta irrisolta la questione sistemi di condizionamento, in particolar modo presso i locali Comando della Polizia Locale (e non solo), nonostante la Cisl FP abbia, nell’anno 2019, effettuato proteste con sit-in, stati di agitazione e attivate le procedure di conciliazione presso la Prefettura di Reggio Calabria, cui sono seguiti ben due tavoli, in cui l’Amministrazione Comunale ha promesso che entro dicembre 2019 tutti i problemi si sarebbero risolti. Siamo a luglio 2020 e ancora i lavori “promessi” dinanzi alla massima Autorità Provinciale, non sono neanche iniziati. Già questo rende l’idea del rispetto che l’A.C. ha nei confronti dei dipendenti e soprattutto della Prefettura. A fronte di ciò, la Cisl FP ha inviato giorni addietro una ulteriore denuncia all’ASP di Reggio Calabria affinché provveda nei termini di legge, diversamente si dovrà adire l’Autorità Giudiziaria, dato che l’anno scorso una dipendente della Polizia Locale è svenuta a causa del forte calore richiedendo l’intervento del 118.

I diritti negati sono anche altri e non meno gravi. Ci sono molti dipendenti che ad oggi non hanno ricevuto i più vari istituti contrattuali riferiti all’anno 2019 e 2020. Personale della Polizia Locale ancora deve ricevere l’ordine pubblico dell’anno 2019 e dell’anno 2020, svolto in occasione dei c.d. “Focus ‘Ndrangheta,”, delle elezioni 2019 e 2020, nonché per attività svolta durante l’emergenza Covid-19, e cosa molto grave è che, le somme, la Prefettura li ha trasferiti già da tempo, quindi l’Amministrazione li ha trattenuti senza provvedere alla loro liquidazione. La turnazione anno 2020 e l’indennità per attività esterna, (sono già passati 7 mesi senza che sia stato percepito dal personale), in particolar modo dagli operatori della Polizia Locale che durante l’emergenza Covid-19 hanno proseguito l’attività con tutti i rischi connessi alla loro salute senza soluzione di continuità, effettuando turni massacranti. E tanti altri sono gli istituti non ancora pagati, come i premi per i piani di razionalizzazione, che hanno permesso all’Ente di risparmiare svariati milioni di euro nell’arco degli anni e senza prevedere, così come previsto dalla legge, gli incentivi e i premi, per il personale che hanno permesso ciò. Rimane sospesa inoltre la produttività di tutto il personale dall’anno 2017 ad oggi.

Per non parlare delle assunzioni promesse dalle amministrazioni, assunzioni a tempo indeterminato e soprattutto delle progressioni verticali che sono state inserite nella dotazione organica, sfruttando le grandi professionalità che l’Ente ha all’interno per ricoprire ruoli apicali, e la definitiva collocazione nell’organico dei nuovi Lsu-Lpu e degli Ispettori Ambientali (Legge 15 e Legge 31). Promesse, anch’esse inattese. Ultimo ma non per importanza, il mancato versamento dei proventi del C.d.S. ex art. 208 sul fondo previdenziale degli operatori della Polizia Locale, versamento che non avviene sin dal 2017 e che sta facendo perdere molti soldi ai dipendenti. Queste somme sono a destinazione vincolata e quindi non possono essere distratte per altre finalità, tant’è che la scrivente Organizzazione Sindacale sta presentando una denuncia alla Procura Regionale della Corte dei Conti.

Come si è ampiamente evidenziato, l’Amministrazione Falcomatà non ha avuto il benché minimo rispetto e interesse nei confronti dei dipendenti, Suoi collaboratori, forse troppo impegnato (da 6 anni a questa parte) in una perdurante campagna elettorale tesa alla Sua rielezione, ma, come si è già detto all’inizio del presente comunicato, prima di tutto, bisogna sapere amministrare i propri dipendenti, che sono proprio quest’ultimi che sorreggono l’apparato amministrativo che permette di erogare ai cittadini i servizi essenziali.

            La Cisl FP si augura che dalla presente nota, l’A.C., prenda posizioni nette a favore di tutti i dipendenti dell’Ente e soprattutto che accolga di buon occhio l’avvio di un sistema di relazioni sindacali, che in questi anni ha sempre rifiutato, basato sul dialogo e sul confronto per il benessere del mondo del lavoro, della città e dei cittadini».

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