mercoledì,Aprile 24 2024

Svimez: «In Calabria calo contenuto del Pil». E a Reggio ora serve investire sul turismo

Gli effetti del coronavirus sembrano essere più contenuti in Calabria rispetto ad altre regioni. Ma in tale contesto la città metropolitana continua a non brillare

Svimez: «In Calabria calo contenuto del Pil». E a Reggio ora serve investire sul turismo

di Francesco Bolognese – Rimbalzo! È il termine che sentiamo proferire con una certa continuità dagli addetti ai lavori. A “rimbalzare” dovrebbe essere (il condizionale ci sembra quanto mai opportuno) il Pil (prodotto interno lordo, cioè la ricchezza del Paese).
L’inquilino dell’Economia non ne fa mistero e non perde occasione per sottolinearlo. «Ci sono le condizioni perché il Pil rimbalzi nel terzo trimestre e la crescita di fine anno sia in linea con le stime. Tutti gli indicatori degli ultimi mesi ci dicono che ci sono le condizioni perché il terzo trimestre sia di fortissimo rimbalzo».
Ma sarà omogeneo (il rimbalzo), coinvolgerà in egual misura tutte le venti regioni italiane? Una prima risposta, sulla quale meditare ed agire di conseguenza, giunge dalla Svimez (associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno).
«Il crollo del Pil in Calabria nell’anno del Covid è stato alquanto contenuto (-6,4%), dietro Sardegna (-5,7%) e Sicilia (-5,1%), in quanto economie regionali meno coinvolte negli interscambi commerciali interni ed esteri e perciò più al riparo dalle ricadute economiche della pandemia».
Se è vero che la contrazione del Pil nella terra di Corrado Alvaro è stata “contenuta” rispetto al resto del Paese è altrettanto vero che le conseguenze possono rivelarsi comunque nefaste in quanto intervengono in un contesto già deficitario come quello calabrese, che viaggia da sempre ad un’altra velocità rispetto al resto del Paese e dell’Ue. E all’orizzonte si intravedono luci ed ombre.
«A fronte del Sud che riparte, sia pure con una velocità che compensa solo in parte le perdite del 2020, nel 2021 ci sarà anche un Sud dalla ripartenza frenata: Calabria (+1,5%), Sicilia (+1,3%), Sardegna (+1%), Molise (+0,9%)».
Di più. «Le regioni meridionali condividono una riduzione meno intensa dei redditi nel 2020 ma, al tempo stesso, un recupero più debole nel 2021. È questo il caso, in particolare, di Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia, che non recupereranno le perdite del 2020».
Grosse difficoltà si registreranno per i consumi: «Nelle regioni del Mezzogiorno il recupero sarà meno di un terzo: +2,7% dopo la caduta del -9,0% del 2020. Particolarmente stagnante sarà la spesa delle famiglie in Sardegna, Sicilia e Calabria”.
E per gli investimenti: «Debole la ripartenza degli investimenti in Calabria (+2,2%), Sicilia (+2,5%) e Campania (+2,7%)».
In questo quadro asfittico non brilla la città metropolitana, il cui territorio, secondo il presidente della Camera di Commercio , «è alle prese con una delle peggiori crisi sanitarie ed economiche che la storia moderna abbia mai conosciuto e che ci vede tutti impegnati ad individuare strumenti e strategie che possano consentire al nostro sistema economico di innovarsi, trasformando questa grande crisi in opportunità di crescita e cambiamento».
E la possibile ripresa, secondo il dirigente camerale, passa anche dal turismo. «Proprio la ripresa della domanda turistica e delle attività ad essa connessa (ristorazione, trasporti e, in misura più contenuta, commercio) è fondamentale in determinate aree del nostro paese e anche in Calabria, dove il “peso” del turismo sull’economia sta crescendo sempre più.
Nel periodo gennaio/settembre 2019 i dati dell’Osservatorio turistico della Regione Calabria hanno evidenziato che la regione è stata interessata da più di un milione e seicentomila arrivi e otto milioni e ottocento mila presenze; di questi, solo il 7,5% ha raggiunto il territorio di Reggio Calabria».

top