giovedì,Aprile 25 2024

Asp di Reggio, Uil: «Avviata verifica dell’applicazione delle norme contrattuali»

Per il sindacato «A garanzia del reale bisogno di salute della popolazione residente ma con una spesa sanitaria ormai fuori controllo, si rende ancora indifferibile la puntuale identificazione dei livelli di responsabilità contrattuale»

Asp di Reggio, Uil: «Avviata verifica dell’applicazione delle norme contrattuali»

Riceviamo e pubblichiamo:

E’ con moderato ottimismo che si apprende dell’attivazione da parte della Commissione straordinaria dell’ASP di Reggio Calabria di “una verifica straordinaria sulla corretta applicazione delle norme contrattuali vigenti e sulle posizioni dirigenziali e conseguenzialmente sul trattamento economico del personale”.

Era ora, verrebbe da dire ! Da un lato la notizia sulla verifica della corretta applicazione delle norme contrattuali scaturisce un senso di concreto ottimismo tra il personale dirigente, se non altro, per il fatto che finalmente il vertice aziendale ha inteso procedere all’opera di normalizzazione delle diverse posizioni lavorative del personale e della corretta applicazione delle norme contrattuali ad esso riservate, accogliendo alla fine le continue e pressanti richieste avanzate dalle OO.SS. in merito alla corretta verifica degli istituti normativi contrattuali.

Soprattutto si plaude  per le tanto auspicate attivazioni delle prerogative sindacali  che da sempre hanno  rappresentato  gli strumenti legittimanti la tutela dei lavoratori e che  disciplinano le attività lavorative dei dipendenti, fin troppo spesso dimenticate in quest’ultimo periodo dai vertici dell’ASP di Reggio Calabria e, purtroppo, abbandonate come “nave in balia dei venti”.

Dall’altro lato però, la cauta moderazione all’ottimismo scaturisce, invece, dal fatto che ormai da troppo tempo, non si assiste più ad una seria e condivisa contrattazione decentrata all’interno della quale poter condurre  con chiarezza, lungimiranza e con spirito di collaborazione, gli incontri operativi previsti per la discussione e susseguenti determinazioni sulle procedure organizzative e gestionali dei servizi sanitari all’interno dei quali predeterminare le modalità di erogazione delle prestazioni (v. incarichi dirigenziali).

A garanzia del reale bisogno di salute della popolazione residente ma con una spesa sanitaria ormai fuori controllo, si rende ancora indifferibile  la puntuale identificazione dei livelli di responsabilità contrattuale e  la consequenziale  quantificazione della spesa occorrente, in chiave sia di indennità di posizioni legate alla variabile aziendale, oltre  che di spesa per il trattamento accessorio, al fine della corretta gestione del  personale, dirigente e convenzionato, che assegnato alle strutture sanitarie dislocate sul territorio dell’ASP continua a soddisfare il bisogno di salute degli assistiti.

E’ lontana oltre 10 anni l’ultima contrattazione che ha disciplinato il piano aziendale della pronta disponibilità e del lavoro straordinario del personale, della cui spesa complessiva ancora oggi non  vi è alcuna certezza in merito alla reale consistenza della stessa, come non si conosce il numero  del personale autorizzato a svolgerla, secondo l’istituto contrattuale vigente. Analoga osservazione in merito spetta alla spesa relativa ai compensi chilometrici da erogare al personale.

Nessuna mappatura dei servizi sanitari dislocati sul territorio è stata mai eseguita anche al fine di poter individuare tutto quel personale che negli anni, pur privo di alcuna responsabilità legale in termini di formalizzazione di incarico e senza alcun compenso economico aggiuntivo, viene comunque chiamato  a garantire sul territorio aziendale l’assistenza sanitaria ai cittadini.

Sarebbe opportuno rivedere le posizioni di quei dirigenti medici e veterinari cosiddetti “facenti funzione o dirigenti responsabilisenza incarico formale ” che  privi di regolare alcun atto formale e senza alcun compenso economico ad esso collegato, continuano a  garantire le prestazioni sanitarie agli assistiti producendo tra l’altro,  inconsapevolmente, l’indebito arricchimento dell’azienda che continua a non riconoscere a queste figure alcuna indennità economica o riconoscimento giuridico legati alla posizione variabile, nonostante l’esposizione tra l’altro al rischio di risarcimento danni in  caso di ipotesi di errore clinico, a cui gli stessi si vengono a trovare allorquando “ob torto collo”continuano a garantire l’assistenza sanitaria.

In questo caso, la UIL FPL  Medici, alla luce dalla circolare n. 49362 del 22/10/2020 della Commissione straordinaria, richiama l’attenzione del vertice aziendale sul contenuto della stessa e sulla determinazione  certamente affrettata e non priva di conseguenze gravissime che andrebbero a ricadere sulla pelle degli assistiti nel momento più critico della richiesta di  prestazioni, soprattutto in urgenza/emergenza e salvavita (emergenza COVID),  dal momento che non venendo  più riconosciute le funzioni e/o responsabilità a quei dirigenti responsabili privi di incarichi formali ovvero ai direttori di strutture con incarichi scaduti e in attesa di rinnovo, continuano incessantemente a garantire prestazioni sanitarie di ogni livello professionale  ma che per l’eterna indifferenza o mancata determinazione aziendale non vengono ancora conferiti.

A parere della scrivente O.S. ancor prima di sospendere l’erogazione di compensi legati a prestazioni regolarmente eseguite dal personale della dirigenza ed al fine di scongiurare  il pericolo di interruzione di pubblico servizio con il blocco delle funzioni, sarebbe più opportuno partire dalla verifica di tutte quelle posizioni economiche legate a funzioni non svolte e che vengono riconosciute  a quei dirigenti che,assegnati a strutture sanitarie non più esistenti e non più previste dall’Atto aziendale,  continuano a determinare costi di gestione e di personale abnormi per compensi collegati con artifizi e raggiri  a strutture inesistenti  o a funzioni non previste dall’Atto aziendale (vedi spesa di pronta disponibilità, lavoro straordinario, compensi chilometrici, ecc.), comportanti una costante lievitazione dei costi del personale con riduzione dei relativi fondi aziendali della dirigenza oltre all’enorme spesa crescente per contenziosi legati a funzioni svolte sui quali l’Azienda soccombe costantemente.

Alla luce di quanto in premessa, al fine di garantire la continuità assistenziale ai cittadini che verrebbe seriamente minacciata  dall’azzeramento immediato dei vertici delle strutture sanitarie ospedaliere e del territorio con l’immediata  cessazione delle funzioni ai dirigenti in eterna attesa di conferimento o rinnovo contrattuale, si chiede la revoca immediata degli effetti della citata circolare,  prot. n. 49362 del 22/10/2020 e la contestuale attivazione del tavolo della contrattazione decentrata per la discussione della problematica e una risoluzione comune dell’annosa questione degli incarichi dirigenziali non certamente legata alla mancata volontà dei dirigenti.

Il  Segretario   UIL FPL  MEDICI

Dott. Giovanni  Condemi

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