Stabilizzazione ex lsu lpu, la soddisdazione di Princi (Uiltemp)
Il segretario: «Solo nella nostra provincia sono centinaia i lavoratori che hanno sottoscritto un contratto a tempo indeterminato»

«Sono state settimane intense rivolte al tutto il territorio provinciale a supportare e trovare immediate soluzioni vista la normativa poco chiara, tutto ciò al fine di non penalizzare nessun lavoratore precario». Questo è quanto dichiara in una nota il segretario provinciale Uiltemp, Stefano Princi.
«Dialogo costante, con i segretari comunali e sindaci a cui va rivolto un plauso, che ha finalmente messo fine alla parola precariato dopo più di vent’anni di utilizzo degli stessi presso gli Enti .
Solo nella nostra provincia sono centinaia i lavoratori che hanno sottoscritto un contratto a tempo INDETERMINATO, in queste ultime ore e, con grande soddisfazione- continua il segretario- ci siamo impegnati per essere protagonisti a scrivere una bella pagina di storia della nostra amata terra.
Oggi incassiamo questo storico risultato, che segna la fine della quasi totalità dei lavoratori “precari storici della pubblica amministrazione” è tutto ciò ci riempie di orgoglio facendoci divenire sempre più consapevoli che tutti assieme possiamo ognuno per la propria parte cambiare le sorti della nostra Calabria .
Ribadiamo che tutto ciò non era scontato poiché, è giusto ricordare che , ci siamo guadagnati sul campo, Organizzazioni Sindacali e lavoratori, con eclatanti manifestazioni blocchi autostradali- linea ferroviaria e imbarcaderi, lo status giuridico da Lsu -Lpu a contratto a termine, Calabria unica regione d’Italia ,che ad oggi ha permesso , il superamento del precariato previsto nella legge Madia e il passaggio da contratto a tempo determinato a contratto a tempo indeterminato.
La determinazione – conclude Stefano Princi – della squadra Uiltemp Calabria con in testa il segretario Regionale Gianvincenzo Benito Petrassi è cosciente che ancora in Calabria c’è tanto da lavorare per dare una risposta definitiva al rimanente precariato calabrese».