venerdì,Marzo 29 2024

Covid ed emergenza educativa, forum online di “Cambiamo!”

Il coordinamento provinciale del movimento fondato da Giovanni Toti ha affrontato il tema con pedagogisti e studiosi

Covid ed emergenza educativa, forum online di “Cambiamo!”

“Emergenza educativa ai tempi del Covid. Territorio, scuola, famiglie: fare rete in aiuto della persona”. E’ stato questo l’argomento di discussione di un meeting online promosso dal gruppo “Cambiamo” di Reggio Calabria. Per l’occasione è stato dato ampio spazio di relazionare a Francesca Cartellà, Pedagogista clinico e Direttore ANPEC Calabria (Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici).

E’ stata proprio lei a lanciare forte un grido d’allarme: «Non esiste solo una pandemia sanitaria ma anche educativa. E’ stato un anno difficile per il settore di cui mi occupo. Io ed i miei colleghi , che operiamo su tutta la Calabria, abbiamo affiancato le scuole  ma le istituzioni sono state assenti». Ha posto poi l’accento sull’uso dei social da parte degli adolescenti: «Se ci soffermiamo a riflettere su uno dei tanti episodi di cronaca e mi riferisco  alla morte della bambina di Palermo che si è impiccata per un gioco di Tik Tok, dobbiamo capire che, forse, la colpa è da attribuire anche agli adulti troppo distanti e distaccati dal mondo dei giovani che hanno bisogno di comunicare ed essere ascoltati. Anche i social possono essere utilizzati se in modo intelligente e con la sorveglianza degli adulti. L’emergenza sanitaria ha privato i giovani degli spazi ricreativi, delle attività sportive e ha contribuito a far crescere fragilità e paure. Ancora prima della pandemia si registrava un’emergenza educativa – ha evidenziato la Cartellà. Siamo stati  dimenticati dalle istituzioni ma rappresentiamo il terzo settore che con sacrificio e amore presta un servizio essenziale a tante famiglie. A mio giudizio la pedagogia non si rivolge solo al bambino perché la crescita riguarda l’intero arco della vita di una persona. Come pedagogista clinico ritengo che anche gli anziani abbiano bisogno di percorsi educativi. Debole è il bambino, così come lo è l’adolescente e l’adulto. I bisogni educativi speciali appartengono alla scuola, alla pedagogia. Sono gratificata quando riesco a tirare fuori tutte le potenzialità da un soggetto autistico».

Ed aggiunge ancora: «In Calabria esistono molte professionalità che attendono di essere riconosciute e valorizzate dallo Stato. Negli ultimi dieci anni io ed i miei colleghi abbiamo svolto il lavoro nelle scuole gratuitamente perché crediamo fermamente in questa professione ma dobbiamo essere supportati dalle istituzioni competenti. Esistono dei fondi che vanno canalizzati in maniera corretta ed  investiti per i reali bisogni delle famiglie che hanno bisogno anche di assistenza domiciliare. E’ fondamentale fare rete tra professionisti del settore per riuscire a raggiungere obiettivi che siano in grado di aiutare in modo più incisivo le tante famiglie che chiedono di non essere abbandonate».

«L’emergenza Covid ha evidenziato le molteplici problematiche legate a questo settore cosi importante e delicato, quindi, il ruolo di educatori, insegnanti e pedagogisti è diventato fondamentale specie per i più piccoli». E’ quanto ha affermato Saverio Anghelone, coordinatore provinciale del movimento. «E’ un lavoro in cui sono necessarie le competenze ma anche la passione dovendosi rapportare quotidianamente con famiglie che vivono condizioni di disagio. Il sostegno e la presenza dell’educatore – ha spiegato- è centrale per la crescita e lo sviluppo dei bambini».

Per Ambra Falcone, responsabile provinciale Settore Pedagogia «Quando si parla di educazione e pedagogia non si può fare a meno di evidenziare le criticità  connesse al mondo dell’istruzione.  Con la pandemia- ha sottolineato – sono venuti a mancare la socialità e l’aggregazione necessari per ogni essere umano. Le istituzioni hanno il dovere di sostenere le famiglie e le agenzie educative che sono radicate sul territorio perché i ragazzi hanno diritto all’istruzione. Non dimentichiamoci che dietro la Dad ci sono insegnanti e ragazzi che devono essere supportati. La pedagogia è un ciclo di vita e ognuno di noi deve spendersi in prima persona per supportare i giovani che saranno il futuro della nostra società».

 A moderare Francesco Meduri, responsabile provinciale Settore Organizzazione e Sviluppo Territoriale che ha concluso: «Cambiamo! ha affrontato una  tematica delicata che ha offerto uno spaccato della società attuale. Nel suo accorato intervento il Direttore ANPEC Calabria ha rappresentato e snocciolato perfettamente tutte le problematiche correlate  all’infanzia ed all’adolescenza che la pandemia ha solo acuito accentuando una realtà a volte drammatica che vivono ogni giorno tante famiglie. In quest’ottica diviene fondamentale il ruolo degli educatori e della scuola che costituiscono un perno fondamentale per affrontare molte delle fragilità che riguardano i giovani». Rinnovato anche l’invito a chi vorrà in futuro dare il suo contributo per la discussione di altri argomenti che necessitano di competenze specifiche e che sono di fondamentale importanza per la crescita del territorio e per la ricerca di soluzioni da proporre.

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