giovedì,Marzo 28 2024

Il dramma di parrucchieri ed estetisti: «Noi chiusi, ma proliferano gli abusivi»

Protesta in piazza per alcune delle categorie più colpite dalla pandemia: denunciano l'obbligo di pagare comunque le tasse e l'aumento dell'attività di abusivi che mettono a rischio la salute. E annunciano imminente riapertura

Il dramma di parrucchieri ed estetisti: «Noi chiusi, ma proliferano gli abusivi»

Aprire o morire. Con questo slogan parrucchieri, estetisti e tatuatori si sono radunati oggi in piazza Italia, a Reggio Calabria, per manifestare contro le nuove restrizioni da “zona rossa” dettate dal Governo, che gli vietano di aprire, oltre al fatto che, ad oggi, non hanno ancora ricevuto alcun aiuto. Per queste ragioni, le categorie sono infatti intenzionate ad aprire ugualmente già da domani.

«Non capiamo come mai adesso, di punto in bianco, siamo diventati “pericolosi”, mentre prima non lo eravamo – ha affermato Rosalba Pizzi, rappresentante del settore Professionisti del benessere estetica e parrucchieri – ma soprattutto, la cosa paradossale è che gli abusivi possono tranquillamente svolgere la loro attività in nero, senza che nessuno dica loro niente. Le nostre attività sono chiuse, ma nessuno controlla gli abusivi che vanno a domicilio. L’anno scorso abbiamo portato al sindaco nomi e cognomi di tutti gli abusivi che “lavorano” a domicilio e si fanno pubblicità sui social, ma niente è stato fatto.

Però le nostre saracinesche sono state di nuovo abbassate, ma stavolta non ci stiamo e ci ribelliamo. Non ci è arrivato un centesimo da nessuno, intanto le bollette arrivano e gli affitti vanno pagati. Se vengono fermate le nostre attività, bisogna anche bloccare tutti i nostri costi fissi o darci almeno un aiuto economico per poter andare avanti; quindi noi domani apriremo i nostri negozi».

Nel corso della manifestazione, il vicesindaco della Città metropolitana Neri è uscito da palazzo Alvaro ed ha incontrato i manifestanti, schierandosi moralmente con loro. Le categorie però, gli hanno risposto che delle parole e della solidarietà non se ne fanno niente, chiedendo piuttosto che venga fatta una posizione di forza al loro fianco, per far sentire la loro voce. Intanto, alle 12.30 saranno ricevuti dal Prefetto, al quale spiegheranno le loro ragioni. Neri li accompagnerà «per trovare una soluzione che vada incontro alle esigenze di questa categoria, evitandogli di incorrere in sanzioni».

Il consigliere Versace invece, ha promesso di presentare oggi una richiesta di sospensione dell’ordinanza per queste categoria, considerando che non rientrano tra quelle a rischio, perchè lavorano per appuntamenti, e quindi possano riaprire nel pieno rispetto della legge.

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