martedì,Luglio 15 2025

Diritti dei lavoratori migranti, domani mobilitazione e presidio a piazza Italia

La denuncia dell’Usb: «A un anno dall’annunciata sanatoria per i lavoratori stranieri in pochi hanno potuto beneficiare della regolarizzazione e i problemi permangono»

Diritti dei lavoratori migranti, domani mobilitazione e presidio a piazza Italia

Ad un anno dall’annuncio della sanatoria da parte della Ministra per l’Agricoltura Teresa Bellanova, per centinaia di migliaia di lavoratori stranieri non è cambiato nulla. A denunciarlo è l’Usb che domani, giovedì alle 10,  sarà in presidio a Reggio Calabria a piazza Italia per una giornata di mobilitazione nazionale.

Come chiarisce la nota di presentazione della manifestazione: «Purtroppo l’USB, che da subito ha criticato quel provvedimento, è stata facile profeta nel dichiarare che ben pochi avrebbero potuto beneficiare della strombazzata regolarizzazione – di fatto – a nove mesi dall’entrata in vigore del decreto Bellanova e dopo tre mesi dall’approvazione del decreto Lamorgese, centinaia di migliaia di lavoratori che hanno presentato la documentazione richiesta sono infatti ancora irregolari, mentre una legge del dicembre 2020, che permette la ripresentazione delle domande di permesso di soggiorno, rimane ancora oggi inosservata e inapplicata dagli organi dello Stato.

In base alla sanatoria/truffa del 2020, molti dei 207.542 lavoratori – che per la maggior parte hanno versato di tasca loro gli oltre 600 euro spettanti ai datori di lavoro – non hanno a tutt’oggi ricevuto alcuna chiamata da parte del Ministero degli Interni. Oltre cento milioni di euro versati allo Stato senza risultato.

Tanti sono quindi i lavoratori domestici e i braccianti in attesa di risposte, ma tanti altri sono i lavoratori della logistica, del commercio, della ristorazione, tutti quei lavoratori migranti cui è stato impedito di fare la domanda di regolarizzazione, ma che vivono e lavorano nel nostro territorio.

Questa mancata regolarizzazione mantiene sotto ricatto migliaia di lavoratori, impossibilitati a far valere i propri diritti sul posto di lavoro, ed impedisce di rivolgersi al sistema sanitario in una fase così drammatica a causa della pandemia»

Nello specifico, guardando al situazione della città dello Stretto: «Nonostante la Prefettura di Reggio Calabria stia procedendo speditamente nel disbrigo delle pratiche avanzate nel nostro territorio, anche a Reggio Calabria saremo presenti, dalle ore 10 del 29 aprile a Piazza Italia, per denunciare ancora una volta tutto questo e per ricordare che tanti lavoratori, presenti nel nostro territorio, aspettano di essere convocati in altre province». Nell’occasione in piazza verranno ricordati i tantissimi morti nel Mediterraneo «vittime di politiche scellerate che chiudono le porte alle persone, non disdegnando però le braccia da sfruttare».

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