Moda e sostenibilità, l’esempio di una sartoria artigianale di Locri
Gli abiti realizzati dagli scarti di tessuti naturali come il lino e la seta. «Non buttiamo via nulla»
Vestire alla moda rispettando l’ambiente. E’ la filosofia portata avanti da una sartoria artigianale di Locri che dagli scarti di prodotti naturali come il lino e la seta, alcuni dei tessuti più nobili e antichi del mondo, riesce a dare vita a creazioni fatte a mano con passione e amore tra eleganza e sostenibilità, in un processo di riciclo che non determina effetti deleteri per l’ambiente.
«Non buttiamo via nulla – spiega Giorgia Giovinazzo – dai ritagli, anche minimi, che rimangono riusciamo a realizzare da fasce per capelli ad abiti veri e propri. Un capo artigianale è già di per sé sostenibile perché riesce a durare nel tempo, non si tratta di un abito che si acquista nelle grandi catene dei negozi e che rischia di rovinarsi dopo un paio di lavaggi. E’ vero, spendiamo poco e siamo contenti, ma il prodotto dura poco».
L’idea è diventata presto un brand vero e proprio made in Calabria, con tanto di e-commerce online. Mente del progetto “Branjou” è Giorgia, cresciuta con la passione per la moda sartoriale e studiosa dell’armocromia, la disciplina che aiuta a capire quale effetto cromatico dona maggiormente alla propria bellezza naturale. «Non solo il colore del tessuto – evidenzia Giorgia – ma anche il tipo di colore che si addice meglio alla conformazione fisica. Anche i più grandi stilisti, come il nostro Gianni Versace, hanno iniziato ad approcciarsi al mondo della moda passando per l’artigianato. Ho tanti progetti da realizzare in questo campo – chiosa – e spero di riuscire a coinvolgere ragazze e ragazzi che condividono come me questa passione».