mercoledì,Aprile 24 2024

Porto di Gioia Tauro, accordo con Mtc per lo screening ai dipendenti non vaccinati

Il terminalista si farà carico del costo dei tamponi per i lavoratori in vista dell'entrata in vigore da domani dell'obbligo del green pass

Porto di Gioia Tauro, accordo con Mtc per lo screening ai dipendenti non vaccinati

Non si è fermato nei mesi caldi del lockdown e non si fermerà neanche da domani per l’entrata in vigore dell’obbligo del green pass in capo ai lavoratori. Al porto di Gioia Tauro è arrivato l’accordo con cui, come chiedevano le organizzazioni sindacali – in primis la Cgil che col segretario Salvatore Larocca anche dai nostri microfoni, in esclusiva, aveva rivolto un appello al terminalista Mct – la società privata che controlla la banchina si farà carico delle spese per garantire ai non vaccinati lo screening alternativo che equivale all’autorizzazione per raggiungere il posto di lavoro.

Tamponi dunque per quanti non si sono vaccinati, sarebbe in un numero “non eccessivo” aveva detto il segretatario Larocca, ed è in corso una riunione che servirà a formalizzare l’intesa per fare in modo che lo scalo calabrese si allinei agli altri, in particolare quello di Trieste, dove le aziende hanno aperto alle richieste dei sindacati, proprio per scongiurare il blocco delle attività. Fondamentale, da quanto trapela in queste ore, si sarebbe rivelato il ruolo di mediazione fornito dall’Autorità di sistema portuale, dichiaratasi pronta a farsi carico della ricerca di forme che consentano ai datori di lavoro – non c’è infatti solo il terminalista dei container – di venire incontro alle richieste dei sindacati.

Nel contempo Agostinelli, nel dare la disponibilità logistica a sostegno dell’organizzazione della campagna, ha voluto conoscere il numero delle persone che, da una recente indagine effettata dal Terminalista, hanno dichiarato di non essere vaccinati. Al momento sono risultate solo 12 persone, ma è chiara la convinzione che il reale numero potrebbe risultare superiore.

Si tratta, comunque, di una situazione che risulta essere sotto controllo, in quanto è ferma la convinzione del Terminalista di andare incontro alle esigenze di quei lavoratori non vaccinati attraverso la messa a disposizione dei tamponi gratuiti.

A conclusione dell’incontro, Agostinelli si è rivolto ai rappresentati sindacali, affinché continuino a sensibilizzare i lavoratori circa l’opportunità di vaccinarsi o, comunque, di rispondere positivamente alla campagna tamponi. «Credo – ha concluso – che, nel rispetto della normativa sanitaria vigente, la produttività del porto di Gioia Tauro, primo scalo di trasnhipment d’Italia, debba essere salvaguardata; nel caso contrario ne risentirebbe pesantemente l’economia regionale e non solo. Troverei paradossale che i lavoratori portuali di Gioia Tauro, che hanno garantito lavoro e impegno durante il periodo durissimo del lock-down, non salvaguardassero oggi la propria salute e quella dei propri compagni di lavoro».

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