venerdì,Aprile 19 2024

Reggio, sindacati su Lactalis: «Preoccupati per possibile chiusura. A rischio 79 posti di lavoro»

Le segreterie unitarie di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil della Città metropolitana chiedono sostegno di istituzioni e opinione pubblica

Reggio, sindacati su Lactalis: «Preoccupati per possibile chiusura. A rischio 79 posti di lavoro»

Le segreterie unitarie dei sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil della Città metropolitana di Reggio Calabria esprimono, in una nota, «grande preoccupazione per l’annunciata chiusura dello stabilimento di Reggio Calabria del gruppo caseario Lactalis, chiusura che, è bene ricordarlo – affermano le organizzazioni sindacali – vedrebbe private del diritto al lavoro 79 padri di famiglia. Durante la prima riunione di Coordinamento nazionale Bu Castelli, svoltasi il 22 aprile a Milano – si legge ancora nel comunicato – il management della Lactalis, dopo un’analisi sommaria del business relativo al gruppo Castelli, concentrando l’informativa esclusivamente sulla società Alival, ha annunciato la chiusura di due stabilimenti in Italia da realizzarsi entro il primo trimestre 2023, quelli di Reggio Calabria e di Ponte Buggianese (Pistoia), oltre ad alcuni esuberi nello stabilimento di Santa Rita (Grosseto). Come segreterie provinciali, presenti all’incontro, sostenuti dalle Segreterie nazionali, abbiamo immediatamente contrastato quella che ci è apparsa e tuttora ci appare come una scelta non giustificata da motivazioni oggettivamente inoppugnabili, bensì dalla volontà di perseguire logiche tendenti a favorire alcuni territori a scapito di altri», sottolineano le organizzazioni sindacali.

«Abbiamo invitato l’azienda a rivedere la sua posizione, maturata senza neanche un preventivo confronto con le organizzazioni sindacali, presentandoci un piano industriale di rilancio dell’intero gruppo, senza chiusure e senza tagli di posti di lavoro perché, a nostro avviso, le condizioni per andare avanti, se c’è la volontà, non mancano. Vorremmo sommessamente ricordare che i due stabilimenti destinati alla chiusura sfornano ogni giorno prodotti di assoluta qualità. In particolare, nello stabilimento di Reggio Calabria viene prodotta una mozzarella a denominazione Stg (Specialità territoriale garantita). Smettere di produrre un alimento di così alta qualità, lasciando a casa lavoratori che, con gli anni, hanno acquisito una grande professionalità, ci appare qualcosa di logicamente inspiegabile. La responsabilità sociale che, oggettivamente, da sempre contraddistingue la multinazionale francese sembra essere evaporata nel nulla. Alla Lactalis – affermano ancora i sindacati – chiediamo di riscoprire la vocazione etica di cui, spesso e volentieri mena vanto, ritornando sui propri passi e ridando serenità a 150 famiglie che con il suo improvvido annuncio ha gettato nello sconforto. Perdere il lavoro è un problema serio ovunque. Nel nostro Paese è difficile trovarne un altro, nella nostra città, praticamente impossibile. Tra l’altro, i lavoratori destinatari di quella che noi consideriamo scellerata decisione di licenziamento non sono né abbastanza anziani per andare in pensione, né abbastanza giovani da sperare nell’assunzione in un’altra azienda, anche lontano da casa», scrivono ancora i sindacati.

«Lo stabilimento di Reggio Calabria, da oltre 30 anni, è un fiore all’occhiello della città, per la produzione eccellente di mozzarelle e formaggi semiduri. Per questa sua speciale vocazione alla produzione di qualità il sito produttivo ha ricevuto numerosi premi ed encomi, nazionali ed internazionali. Si tratta dunque di un esempio positivo e bello di quella Reggio che lavora e che sa lavorare, che valorizza una filiera, quella lattiero casearia, che oggi, se la Lactalis lo volesse, potrebbe percorrere nuove strade, cogliere le opportunità che offre il territorio, valorizzare le nostre tipicità e le nostre specialità, cosi come da brand Nuova Castelli Dop e specialità. All’opinione pubblica di tutta la Città metropolitana ed ai rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali e provinciali – dicono inoltre Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil – chiediamo di sostenere le iniziative che unitariamente il sindacato intende mettere in campo insieme ai lavoratori, per difendere il loro posto di lavoro a Reggio Calabria. Quelli che intendiamo difendere sono posti di lavoro veri che producono vera ricchezza nella nostra città. Vogliamo evitare l’ennesima chiusura, questa volta ingiustificata, di un sito produttivo qualificato, finendo per aumentare l’impoverimento del nostro territorio, già provato da un tasso di disoccupazione spaventoso, e per spingere alla disperazione tante famiglie, alimentando pericolose tensioni sociali», concludono i sindacati.

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