venerdì,Marzo 29 2024

Calabria, sindacati: «Centralità a infrastrutture e occupazione»

Segretari generali Cgil,Cisl e Uil a confronto con Occhiuto

Calabria, sindacati: «Centralità a infrastrutture e occupazione»

Tanti i temi al centro del vertice che il presidente della Regione Roberto Occhiuto ha tenuto al decimo piano della cittadella con i segretari generali Angelo Sposato(Cgil), Tonino Russo (Cisl) e Santo Biondo (Uil). Toni cordiali e volontà di collaborare. «Abbiamo fatto un punto su alcuni dossier – ha detto Sposato – che riguardano non solo la vertenza Calabria ma anche alcuni temi più complicati. E’ chiaro che ci sono alcune cose che bisogna che si facciano anche con il governo nazionale soprattutto se parliamo di infrastrutture o di politiche industriali e Zes. Nei prossimi giorni faremo in modo che anche con il governo si possa aprire una discussione.

E poi – aggiunge il leader della Cgil calabrese – ci sono alcuni temi di avanzamento, come il contratto regionale integrativo dei forestali che bisogna definire così come lo sblocco delle assunzioni nella sanità. Inoltre abbiamo iniziato a ragionare su quello che dev’essere il piano regionale per il lavoro: noi abbiamo la necessità di svuotare il bacino del precariato e procedere alle stabilizzazioni con un grande piano che si può articolare sulla manutenzione del territorio, sulle politiche attive, sulla stabilizzazione del precariato. È iniziata una discussione, ma adesso bisogna che partano dei tavoli specifici anche con gli assessori perché è importante che ci sia una sinergia con tutti i soggetti compreso il Consiglio regionale e noi abbiamo chiesto si faccia una discussione generale sui temi importanti come quelli che riguardano le riforme istituzionali della Calabria».

«Sulla statale 106 – ha sostenuto il segretario generale della Cisl, Russo – c’è una volontà di questo governo regionale di procedere e abbiamo ritenuto unitariamente che si tratta di una priorità assoluta per cui bisogna procedere in questa direzione. Pare ci sia stato un chiarimento tra Anas e amministrazione locale per il tratto da Sibari e Rossano. Per noi è necessario che si vada al completamento fino a Reggio e quindi con il Governo centrale lavoreremo in questa direzione. Sul precariato e su come dare dignità al lavoro – ha detto ancora Russo – c’è stata una accelerazione; nelle prossime settimane sottoscriveremo insieme alle categorie la stabilizzazione del personale precario nella sanità, c’è una accelerazione nelle stabilizzazioni anche negli enti locali. Vanno poi riorganizzati i centri per l’impiego. Su tutto questo percorso c’è una programmazione di tavoli nelle prossime settimane. Contiamo di dare un’accelerazione sui temi

infrastrutturali, perché la Calabria è una di quelle regioni più abbandonate nei finanziamenti a partire dal Pnrr: quindi a partire dall’alta velocità e dal rilancio della funzione del porto di Gioia Tauro vogliamo far diventare questo territorio attrattivo anche di investimenti privati». Temi che rilancia anche il segretario dell’Uil Biondo: «siamo convinti dell’opportunità che Gioia Tauro, baricentro nel Mediterraneo – sottolinea – offra in termini di occupazione e sviluppo economico del territorio. Abbiamo chiesto al presidente di valutare la messa in campo di una legge regionale di attrazione degli investimenti che, traendo risorse dalle politiche di coesione, possa far arrivare in Calabria, a Gioia Tauro, anche attraverso la Zes, degli investimenti privati importanti. Ma vanno sostenute anche le aziende che sono già in essere. Nelle prossime settimane è previsto un incontro con il ministro Franco, al quale chiederemo che si punti realmente realmente su Gioia Tauro al di là delle chiacchiere. Abbiamo detto al presidente però che la stessa attenzione che viene posta sul litorale deve essere data dalla Regione ai temi ambientali.

C’è la questione dell’acqua: Sorical bisogna riorganizzarla velocemente – rileva Biondo – e rilanciare il settore in un momento in cui la siccità è diventata un tema di carattere nazionale. Sulla montagna e la forestazione: bene l’accordo Aib ma bisogna applicare il contratto integrativo regionale rispetto al rilancio procedendo ad un piano di assunzioni. E’ finito il tempo di un forestale ad albero adesso per la mancanza di operai si rischia di bruciare le montagne in Calabria e di non rilanciare una grande potenzialità in termini di occupazione e di prospettive economiche per il territorio».

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