sabato,Aprile 20 2024

Reggio, calcoli per il Canone unico sbagliati a discapito degli ambulanti: Asnali ricorre alle vie legali

Il presidente regionale Antipasqua: «Dal Comune non c’è stata ricezione delle nostre osservazioni»

Reggio, calcoli per il Canone unico sbagliati a discapito degli ambulanti: Asnali ricorre alle vie legali

La tassa mercatale concernente l’occupazione di spazio pubblico oggi ricompresa nel Canone unico 2022 che si ritrovano a pagare gli ambulanti reggini, è spropositata per un errore di calcolo. È in sostanza quanto denuncia Asnali (Associazione nazionale autonoma liberi imprenditori). «Dai calcoli effettuati a livello tecnico – spiega il presidente regionale Rosario Antipasquaè previsto  il pagamento di un canone palesemente errato sotto il profilo quantificativo. Infatti, a seguito dell’applicazione dei parametri correttamente intesi da parte di Asnali, si è riusciti a stabilire il canone corretto secondo quelle che sono le indicazioni normative.

Asnali, negli ultimi anni ha chiesto al comune di Reggio Calabria di discutere sul passaggio da Tosap a canone unico, senza mai avere riscontro. Inoltre, dal febbraio 2021, ha più volte cercato di addivenire ad una soluzione tramite incontri e richieste di mediazione, caldamente consigliate dal tavolo tecnico avviato in prefettura  alla presenza del dott. Oteri, capo gabinetto del prefetto Mariani; dell’assessore alle Attività produttive Martino; del geom. Gangemi e dei dirigenti del settore tributi e Suap.

Il predetto tavolo tecnico, ha avuto quale esito quello di consigliare la rivalutazione corretta del canone unico patrimoniale attraverso un confronto tenendo in considerazione le osservazioni tecniche presentate da Asnali, che ha constatato un’enorme incongruenza tra direttive comunali e ministeriali ai danni degli operatori. In questi mesi abbiamo svolto vari tentativi nel rispetto dei ruoli, con gli obbiettivi di raggiungere una soluzione positiva rispetto agli atti deliberati.

I calcoli stessi erano sbagliati allora e con le nuove predisposizioni la situazione è stata peggiorata ulteriormente. Da parte degli uffici non c’è stata ricezione delle nostre osservazioni. Non ci sono più stati i presupposti di un dialogo costruttivo e per questo in ultimo, abbiamo ritenuto necessario avviare una procedura legale a tutela delle imprese, tramite lo Studio Legale Tripodi, che prendendo visione del caso, ha avviato l’iter della tutela della categoria. Se non riceveremo una risposta da chi di competenza, la nostra linea di battaglia, sarà procedere alla fase giudiziale».

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