venerdì,Marzo 29 2024

Porto di Gioia Tauro, Uiltrasporti: «Infelici le parole di Giovannini sullo scalo»

Per il segretario Rizzo «la storia a Gioia Tauro si ripete, cambiano i soggetti ma si ripete»

Porto di Gioia Tauro, Uiltrasporti: «Infelici le parole di Giovannini sullo scalo»

«Alla 43ma edizione del Meeting di Rimini, ‘Mare nostrum: il Mediterraneo, nuovo nodo di connessioni’ del 22 Agosto 2022 abbiamo registrato l’infelice intervento del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini. Infatti, con estrema certezza, potremmo dire che la storia a Gioia Tauro si ripete, cambiano i soggetti ma si ripete». Lo afferma in una nota il segretario generale Uiltrasporti Calabria Giuseppe Rizzo riferendosi ad un’affermazione del ministro secondo il quale “pensare che le merci arrivino in Sicilia o Gioia Tauro e poi continuino a viaggiare per tutta l’Italia in treno, per poi proseguire verso la Germania e i paesi del centro Europa, a fronte dell’ipotesi di arrivare direttamente a Genova e a Trieste, è un non-senso a causa dei costi».

Giovannini aveva aggiunto: «Ben diverso, ed è quello che stiamo facendo con gli investimenti senza precedenti sulla portualità, è potenziare le diverse specificità dei porti, dove l’Italia ha grandi opportunità, come mostra anche Gioia Tauro per il cosiddetto reshipping». Erano gli anni 90 – afferma Rizzo – e, il porto di Gioia Tauroera destinato a diventare il più grande porto di scambio marittimo-ferroviario, in alternativa all’asse Amsterdam-Barcellona, alla fusione Tirrenia-Fs e alle promesse politiche degli anni precedenti. Grandi progetti che facevano invidia e davano fastidio a molti. Difatti, il fuoco amico non tardò ad arrivare. L’allora Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Burlando, veniva intercettato mentre si rivolgeva all’Ad di Ferrovie dello Stato, con queste parole: ‘Se fai
partire un solo treno da Gioia Tauro ti caccio!’.

Oggi, la storia si ripete con il Ministro Giovannini che con molta probabilità non conosce la geografia o ha fatto quelle dichiarazioni per motivi a noi incomprensibili. In ogni caso, rivolgiamo un invito all’on. Ministro Giovannini di venire in Calabria al porto di Gioia Tauro, a spiegare alle migliaia di famiglie che vivono di porto, del perché di quelle dichiarazioni, dove si esclude Gioia Tauro dal sistema di mobilità delle merci. Inoltre, sarà occasione anche di illustrare al Ministro le potenzialità dello scalo. Voglio ricordare a me stesso che, Gioia Tauro non è nuova a questi tradimenti o scippi (corridoio Berlino-Palermo, Zes e Green Ports) perpetrati da chi è delegato a rappresentare i problemi del Paese compresa la Calabria e, considerato che con molta probabilità oltre all’onorevole anche i politici calabresi (visto il silenzio) non conoscono Gioia Tauro, mi permetto di descrivere le reali potenzialità sintetizzate solo in alcuni punti: Gioia Tauro è unico nel suo genere in Italia e nel Mediterraneo sia per la posizione geografica che la proietta al centro del Mediterraneo sia per le dimensioni del porto.

Il porto vanta una profondità di circa 18 mt con una lunghezza di circa 4 km X 300 mt di larghezza, accompagnati da 180 ettari di piazzale. Anche come rete ferroviaria rappresenta la via più veloce per raggiungere i mercati del Nord. La gestione di traffico intermodale sia nave/ferro che ferro/gomma, ha permesso di creare un business attraverso la realizzazione di un gateway ferroviario con binari da 750 metri di lunghezza che potranno lanciare treni merci di ultima generazione. Gioia Tauro oggi movimenta circa 3,7 milioni di TEUS con una proiezione (rallentata dalla pandemia) di circa 6 milioni di TEUS nel breve periodo. Quindi, caro on. Ministro – conclude Rizzo – se non sia ha una sana visione sistemica ed integrata per lo sviluppo della logistica della nostra nazione e accettare la competitività come valore aggiunto, si rischia di promuovere territori con grosse limitazioni naturali e geografiche a discapito di eccellenze come il porto di Gioia Tauro sottovalutato e sottoutilizzato a danno dell’intero Paese chiamato Italia. Infine, mi auguro, considerato il turno elettorale, che si faccia chiarezza su quanto dichiarato dal Ministro Giovannini al Meeting di Rimini».

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