venerdì,Aprile 19 2024

Roccella, l’allarme di Copagri: «Le aziende stanno chiudendo. Garantire cibo agli italiani»

Oggi il congresso regionale che ha riconfermato il locrese Macrì alla presidenza: «Settore primario per lo sviluppo»

Roccella, l’allarme di Copagri: «Le aziende stanno chiudendo. Garantire cibo agli italiani»

Agricoltura, cooperazione, formazione e sostenibilità. Sono stati questi alcuni temi trattati nel corso dei lavori del sesto congresso regionale della Copagri, riunito oggi a Roccella Jonica. Ad aprire i lavori il presidente regionale della confederazione produttori agricoli Francesco Macrì, riconfermato alla guida dell’associazione calabrese. «La ricetta per il futuro del primario – ha suggerito Macrì – passa dalla valorizzazione delle principali produzioni di eccellenza del territorio, quali olio e agrumi, ma anche dal potenziamento di ricerca, innovazione e formazione, puntando a promuovere la tradizione, la qualità e la biodiversità dell’agricoltura, che in Calabria per consistenza e varietà ha valori di unicità rispetto al resto d’Europa».

«In Calabria l’agricoltura è la risorsa naturale per eccellenza, tanto da estendersi su una superficie totale di oltre 15mila km2, quasi la metà dei quali costituiti da terreni agricoli; in altre parole, metà della Regione è vocata all’agricoltura», ha ricordato il neoconfermato presidente regionale della Copagri, evidenziando che «la Calabria, fra l’altro, è la seconda regione italiana produttrice di olio d’oliva dopo la Puglia, fornendo al Paese il 28% dell’olio d’oliva e il 26,6% delle olive nazionali, e ha una rilevante produzione di agrumi, grazie alle clementine IGP, al cedro di alta qualità e a un tipo particolare di bergamotto che viene prodotto esclusivamente in queste zone».

Ai lavori congressuali, conclusi dall’intervento del presidente nazionale della Copagri Franco Verrascina, hanno portato il loro autorevole contributo i massimi vertici dei sindacati agricoli e delle associazioni datoriali regionali oltre all’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo, collegato in videoconferenza, e il segretario generale Uila Stefano Mantegazza. «Dopo tante aziende che hanno chiuso, secondo le previsioni le chiusure saranno incrementate del 10% – è l’allarme lanciato da Verrascina – noi questo non ce lo possiamo permettere perché dobbiamo garantire cibo agli italiani, e un paese che non produce cibo per i propri cittadini non è degno di essere definito tale». Preoccupato della situazione anche il sindacalista Mantegazza: «Il costo delle bollette è alle stelle e ne risente anche il carrello della spesa – ha rimarcato – dobbiamo chiedere al Governo interventi urgenti che riducano questi costi, eliminando Iva e accise. Non c’è altra soluzione se non vogliamo che il nostro Paese vada in recessione».

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