giovedì,Aprile 25 2024

Vertenza Alival a Reggio, i sindacati alzano la voce: «Subito il tavolo tecnico»

Dallo scorso 5 gennaio il caseificio di San Gregorio è in dismissione. Lavoratori e lavoratrici avranno lo stipendio fino al 31 marzo 2023 ma la prospettiva resta quella della disoccupazione dal primo aprile

Vertenza Alival a Reggio, i sindacati alzano la voce: «Subito il tavolo tecnico»

Ancora nessun riscontro da parte delle istituzioni interpellate lunedì. Le sigle hanno chiesto la convocazione del tavolo tecnico istituzionale in prefettura avente ad oggetto la vertenza Alival.

Lo stabilimento caseario di San Gregorio a Reggio Calabria del Gruppo Castelli di proprietà Lactalis, ha serrato i cancelli. I 79 dipendenti sono a casa dallo scorso 5 gennaio. Percepiranno fino al 31 marzo, come da accordi, lo stipendio al netto delle indennità discendenti dalla presenza sul posto di lavoro. Ma la prospettiva, purtroppo, resta quella del trasferimento fuori Calabria e, per la quasi totalità, della disoccupazione.  

La richiesta di convocazione del tavolo tecnico-istituzionale

Nella giornata di lunedì Nicola Rodi per Flai Cgil Reggio Calabria, Antonino Zema per Fai Cisl, Antonio Merlino e Antonio Zavettieri, per Uila Uil Calabria, hanno chiesto formalmente la convocazione del tavolo tecnico istituzionale, che non si aggiorna dallo scorso 18 novembre.

La richiesta è stata rivolta a Prefettura, regione Calabria, Città Metropolitana e Comune di Reggio, Confindustria e Camera di Commercio della Città dello Stretto.

Ad oggi nessuna risposta

Un incontro che dovrebbe avvenire al più presto, visto l’epilogo di chiusura annunciato lo scorso anno e che non ha trovato concretamente sponde per mutare direzione. I sindacati adesso attendono una data in cui riprendere il confronto. Ancora restano meno di tre mesi ma le prospettive non sono incoraggianti.

Nessun acquirente si è formalmente ancora fatto avanti per rilevare il sito che entro il primo aprile sarà definitivamente dismesso.

Garanzie per i dipendenti disoccupati

I sindacati continuano a lavorare sui fronti delle tutele dei diritti dei dipendenti e invocano una rete di protezione per le settanta persone che tra qualche mese resteranno disoccupate. «Chiederemo al tavolo istituzionale l’assunzione dell’impegno a creare un bacino dal quale possano attingere sia le aziende già presenti sul territorio, e disposte ad assorbire il personale licenziato, sia le nuove che vengano a insediarsi. È però necessario un impegno concreto e in questo senso».

«Continueremo a seguire anche il piano sociale, legato alle garanzie per i lavoratori in costanza di dismissione dello stabilimento e proposto dall’azienda. È atteso, infatti, anche la convocazione entro fine mese», concludono i sindacati.

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