venerdì,Aprile 19 2024

I birrai reggini sfidano le tradizioni e puntano alla valorizzazione del territorio

I giovani studenti della facoltà di Agraria a confronto con gli imprenditori che hanno scelto di investire su queste eccellenze creando birre uniche

I birrai reggini sfidano le tradizioni e puntano alla valorizzazione del territorio

«Abbiamo voluto organizzare questo evento grazie alla sensibilità tanto di tutti i birrai reggini quanto all’entusiasmo dei ragazzi attivisti sia dell’università di Agraria, e quindi dell’associazione Ares, sia dei giovani di Slow Food. Questi giovani insieme hanno deciso di dare voce al territorio». “Di birre e birrai: ambiente, biodiversità, stili, storytelling”. Questo il nome dell’iniziativa presentata da Mariella Crucitti fiduciaria Slow Food Reggio Calabria.

Impresa e università

Un confronto tra imprenditori e giovani universitari. Un’iniziativa che ha posto i riflettori sulle unicità del territorio reggino e sulle realtà produttive che hanno scelto di investire e credere in queste potenzialità.

«Il mondo della birra si sta sempre di più specializzando – ha spiegato la Crucitti – e con un’attenzione molto particolare al territorio. Infatti, molte sono le realtà produttive che utilizzano produzioni locali come per esempio bergamotto».

E sono stati gli studenti di Agraria i veri protagonisti che, continuando la collaborazione con Slow Food hanno deciso di abbracciare la sfida di rimanere in Calabria. Hanno obiettivi comuni, ha spiegato Mario Auddino presidente associazione studentesca UniRc, che vanno dalla «salvaguardia dell’ambiente alla volontà di dare rilievo alle realtà locali che permettono lo sviluppo dell’imprenditoria e, quindi, dell’economia locale. Siamo convinti che l’università, noi studenti che saremo gli imprenditori di domani dobbiamo già da ora cominciare a prendere consapevolezza della realtà locale».

Dai banchi all’impresa

E che la birra sia un mondo che affascina i giovani ma che merita studi approfonditi lo ha spiegato il professore Giuseppe Caruso docente di botanica forestale alla facoltà reggina. «Il mondo della birra implica conoscenze e competenze notevoli. È nostro compito cercare di trasmettere queste informazioni in questo mood rispetto alla birra artigianale che sta vivendo momenti di grande successo a livello nazionale. Anche la Calabria sta dando il suo grande contributo perché abbiamo tecnici e birrai di grande spessore e grande valore. Imprenditori che stanno ritagliando uno spazio significativo a livello nazionale».

I birrai reggini

Spazio poi stato dato alle testimonianze dirette. Sono stati i birrai reggini a raccontare da dove è nata la sfida alle tradizioni e cosa rende uniche le birre reggine. «Vogliamo raccontare le nostre birre – ha detto Demetrio Crea birraio Funky Drop – in funzione della biodiversità e del territorio calabrese. Abbiamo la fortuna di avere degli elementi buonissimi come il bergamotto, la segale coltivata in Aspromonte gli aghi di abete. Questo ci contraddistingue perché gli altri non hanno la stessa fortuna di poterli reperire sul posto. Si devono accontentare di prodotti secchi, surgelati o stoccati. Abbiamo questa fortuna. Tutto questo sprigiona nella birra degli aromi buonissimi molto freschi. Le nostre birre rispetto alle altre, anche le stesse fatte fuori dalla Calabria, risultano molto più intriganti e questo ci premia tanto da essere invidiati degli altri colleghi del mondo».

Una punta di orgoglio e la consapevolezza di aver sfidato le tradizioni. Come ha spiegato Nicola Tucci del birrificio J4 «la nostra è una birra regionale e noi possiamo sperimentare tanto non avendo tradizioni a cui rimanere legati. Possiamo trovare, escogitare qualsiasi tipologia. Facciamo tante birre come le IPA col mango. Facciamo la Season con la buccia d’arancia biondo di spina che è un agrume autoctono di Caulonia».

Biodiversità e unicità

La biodiversità diventa, dunque, un punto vincente perché «quasi tutto quello che si coltiva e che riusciamo a produrre in Calabria – ha detto Nicola Ferrentino del birrificio Limen – anche se in piccole quantità riusciamo sempre a metterlo nelle nostre birre».

Così le eccellenze del territorio diventano protagoniste. E non può che diventare peculiare l’utilizzo del Bargamotto nella birra che proprio in Calabria ha visto il suo esordio nel 2013 come ci ha spiegato Francesco Donato di Lievito: «Siamo stati i primi ma negli ultimi anni sono diverse le realtà che producono birre di qualità con l’utilizzo della scorza di Bergamotto. Questo è un prodotto che viene comunque richiesto in tutta Italia ma anche in Europa».

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