In Calabria più pensioni che stipendi: Reggio è la provincia messa peggio
In riva allo Stretto il gap tra pensionati e occupati è maggiore. Pesano denatalità e lavoro nero. Ecco tutti i dati
di Enrico De Girolamo – L’economia è sempre stato un argomento complicato, tra grafici, percentuali, ricchezza pro capite e mille altri parametri. Ma tutto si fa semplice quando il concetto si riduce all’osso del semplice “dare-avere”. Così, è estremante facile cogliere la gravità di una situazione che vede la Calabria tra le regioni d’Italia dove si pagano più pensioni che stipendi. Il dato emerge dall’Ufficio studio della Cgia di Mestre, che periodicamente sforna interessanti ricerche sul quadro economico nazionale.
Al centro dell’ultimo di questi report c’è il confronto tra il numero delle pensioni erogate e quello degli occupati. E se «a livello nazionale il rapporto ormai è di uno a uno – si legge nel documento di sintesi -, nel Mezzogiorno, invece, il sorpasso è già avvenuto». In Italia, infatti, le pensioni erogate sono 22.772.000 a fronte di 23.099.000 occupati regolari, mentre «nelle regioni del Sud e delle Isole le pensioni pagate ai cittadini sono 7.209.000, mentre gli addetti sono 6.115.000».
Calabria in fondo alla classifica
La Calabria, in particolare, occupa, il terzultimo posto della classifica nazionale, con 755mila pensioni erogate e 529mila occupati, per un saldo negativo di 226mila lavoratori in meno rispetto alle prestazioni pensionistiche erogate. Peggio fanno solo la Puglia e la Sicilia, con saldi negativi pari a 227mila e 303mila. In cima alla classifica, invece, svetta la Lombardia, dove si contano 733mila occupati in più rispetto ai pensionati, che sono 3.692.000.
Il gap provincia per provincia
Tra le cinque province calabresi, la differenza maggiore prende forma a Reggio Calabria, quarta in Italia, con 225mila pensionati e 140mila occupati (-85mila). Risalendo la classifica troviamo Cosenza (270mila contro 197mila), Catanzaro (137mila pensionati a fronte di 107mila occupati), Crotone (60mila a carico dell’Inps contro 40mila al lavoro) e, infine, Vibo Valentia la provincia dove il saldo negativo è minore (18mila, la differenza tra 64mila pensionati e 45mila occupati).
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