sabato,Dicembre 14 2024

Ai Campionati italiani di cucina anche il reggino Fabio Orobello e il bergamotto

La kermesse si è appena conclusa a Firenze. Sul massimo podio le delegazioni di Calabria, Emilia Romagna e Lombardia

Ai Campionati italiani di cucina anche il reggino Fabio Orobello e il bergamotto

Si è conclusa a Firenze la “Cittadella del Gusto” che ha ospitato, per due giorni, le delegazioni dell’Associazione Italiana Cuochi di tutte le regioni d’Italia per una competizione gastronomica che ha puntato a valorizzare i prodotti dell’enogastronomia locale, l’educazione a metodi di lavoro basati su qualità, tecnica, rispetto del territorio, attenzione al cibo e lotta allo spreco alimentare.

Un grande evento, che ha racchiuso tanti elementi di valore al suo interno e che rispecchia visioni ed etica del presidente Simone Falcini e di una giuria internazionale di grande spessore, con esponenti provenienti finanche dal Brasile, Florida, UK, Germania e Belgio.
A capitanare la squadra che ha rappresentato la regione Calabria ai Campionati Italiani di cucina 2023, è stata la castrovillarese Monika Sannicola affiancata da Francesca Aurora Marino (delegazione della provincia di Cosenza), Franco Papa (delegazione della provincia di Cosenza), Fabio Orobello (delegazione della Città Metropolitana di Reggio Calabria), Simonluca Barbieri (Delegato regionale), Cristian Rocca (delegazione della provincia di Catanzaro).

«É stata un’esperienza emozionante rafforzata sicuramente dalla nostra visione di Calabria. La cucina tradizionale – spiega il capitano Monika Sannicola – si basa su piatti che appartengono a tutti, cucinati essenzialmente con pochi ingredienti ma di alta qualità. Grazie all’eccellente comparto agroalimentare della nostra regione, abbiamo riproposto la ritualità del cibo in Calabria a partire dalle influenze culturali dei Greci e dei Latini, portando a casa un grandissimo risultato per la cucina tradizionale: La Calabria si classifica al 1°posto condividendo la posizione con Emilia Romagna e Lombardia. Per la categoria Junior Chef, si classifica al 1° posto con la vittoria della cassanese Francesca Aurora Marino e ben quattro medaglie d’oro per gli chef della brigata Calabria».

Le ricette che hanno permesso la vittoria della competizione gastronomica sono state realizzate con il Cedro di Santa Maria del Cedro Dop (Aulicino), Bergamotto di Reggio Calabria (La Cascina), Maiale Nero d’Aspromonte (Salumificio Nostrum, La Cascina), Olio extravergine d’oliva biologico (Tenuta Galizia), Limone Caviale (Vincent Citrus), Officinali della Magna Grecia (Pikrò), Fagiolo Poverello Bianco presidio Sloowfood (Mormanno), Magliocco dolce in purezza (Poderi Greco Wines), la Corte d’Assise
(Salvatore Agostino).
Durante la kermesse, oltre all’assegnazione delle Medaglie d’Onore, le aziende sopracitate sono state riconosciute tra le “Migliori Aziende” differenziandosi in termini di produzione, artigianalità, qualità, originalità e innovazione con una menzione speciale come Miglior Azienda Biologica a Poderi Greco Wines di Spezzano Albanese.

Proseguendo sulla strada del successo in merito al valore del made in italy con il suo tesoro enogastronomico che lo rappresenta e al forte desiderio di fare rete tra eccellenze, il capitano della Calabria Monika Sannicola e il capitano della regione Molise Vincenzo Cenname, annunciano un prossimo gemellaggio che mira a divulgare l’alto standard qualitativo del sistema produttivo Italiano. Al sodalizio con la Calabria, prenderanno parte le aziende del Molise: azienda Vinicola Marta Rosà di Campomarino, azienda Vinicola Campi Valerio di Monteroduni, Bocconi d’Autore di Campobasso, Antico pastificio Giglio di Campobasso, azienda agricola Tortoriello olio d’oliva biologico.

«Grazie all’atteggiamento prepositivo della Calabria, il Molise prende parte ad un network di identità. Una nuova sfida per lo sviluppo e la valorizzazione territoriale che intende promuovere la tradizione e la qualità dei sistemi produttivi regionali. Un nuovo paradigma di sviluppo locale, che affonda le sua fondamenta nell’enogastronomia e nel “fare rete”di qualità». Così conclude il capitano Vincenzo Cenname.

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