Comune di Gioia Tauro, la Cisl Fp: «Nostre richieste disattese»
Il sindacato della funzione pubblica: «Nulla si è verificato rispetto a quanto dichiarato, solo un automatismo arcaico con una visione miope di nuove competenze utili a sostenere la transizione amministrativa digitale»
La Cisl FP di Reggio Calabria, aveva già contestato il PIAO 2023/2025, che rappresentava “una inadeguata visione organizzativa dell’attività amministrativa”, che non rispecchiava la “fotografia del modello organizzativo dell’Ente così come dichiarato dal Segretario Comunale”. Di seguito la nota del sindacato.
«Un provvedimento allora, quello dei nuovi profili professionali a corredo del PIAO, che ha cancellato di fatto il lavoro e l’attività svolta nella Biblioteca comunale, non riconoscendo gli ottimi risultati raggiunti per la collettività, riscontrabili grazie all’abnegazione alla professionalità del lavoro che da un ventennio ha portato avanti una lavoratrice.
La Cisl FP di Reggio Calabria aveva chiesto una programmazione virtuale e dinamica, viste le nuove opportunità lavorative strutturali in conseguenza anche di una nuova organizzazione dell’Ente, oltre che la scelta mirata delle professioni e delle relative competenze professionali che servono alle amministrazioni pubbliche. Tutte argomentazioni ancora sconosciute e disattese dall’Ente.
Dall’attuale aggiornamento del PIAO anno 2024/2026, si riscontra ancora una volta che le più volte manifestate esigenze di contenimento dei costi del personale rappresentate dall’attuale Amministrazione, cozzano contro una previsione del fabbisogno per l’anno 2024 che dimostra scarsa lungimiranza rispetto a quelle che sembrano essere le reali necessità dell’Ente.
Ciò che colpisce è innanzitutto la non indispensabile previsione (premiale) di progressioni interne. Soluzione questa poco funzionale alle reali esigenze di organizzazione burocratica dell’Ente, fatta eccezione per l’aspetto premiale rivolto, sembrerebbe, ad personam solo per pochi dipendenti.
Appare inoltre eccessivo il ricorso a contratti ex art. 110 soprattutto per ciò che riguarda profili – come ad esempio quello dei tributi e dell’area finanza – perfettamente intercambiabili fra loro e agevolmente gestibili da un’unica figura professionale.
Sorprende che in tutti questi anni l’Amministrazione non si sia adoperata per effettuare procedure concorsuali atte a dare stabilità di gestione ad un settore così delicato, lo stesso si può dire dell’inutile attesa dell’espletamento delle procedure selettive per le altre aree, nonché una mancata professionalizzazione di tutto il personale interno dell’Ente.
In cinque anni di amministrazione il ricorso a incarichi temporanei ed a singhiozzo ha pregiudicato e non di poco, l’esigenza di stabilità amministrativa di cui l’ente necessita.
Tanti buoni propositi scritti nel -DUP 2023/2025, infatti, nel richiamato Documento Unico di Programmazione, inoltre, si è stabilito che “contestualmente, la programmazione del fabbisogno dovrà farsi carico di prevedere adeguate forme di valorizzazione del personale dipendente, in base a rigorosi criteri di merito e sulla scorta dell’impegno lavorativo profuso, e che sia in possesso di adeguata professionalità ed esperienza e si sia segnalato per impegno e dedizione al lavoro”. “
Nulla si è verificato rispetto a quanto dichiarato, solo un automatismo arcaico con una visione miope di nuove competenze utili a sostenere la transizione amministrativa digitale.
Si è solo registrato un comportamento lesivo nei confronti di quasi tutti i lavoratori, senza una visione programmata rispetto alle nuove competenze, ma soprattutto senza interesse per i lavoratori, che con il nuovo Contratto Nazionale e soprattutto con una seria programmazione di nuovi profili, potevano essere ripagati dei tanti sacrifici, soprattutto con l’opportunità delle nuove progressioni verticali in deroga.
Segnaliamo che ancora, i lavoratori non hanno avuto assegnate le somme della produttività (2022 – 2023) e le diverse indennità previste dai contratti integrativi già sottoscritti, contrariamente si segnala la puntuale spesa dell’Ufficio UPD (ufficio provvedimenti disciplinari) monocratico, attivato per un triennio con delibera di giunta n. 139 del 15/10/2020, con incarico ad un professionista fuori regione, che solo per l’anno 2022 ha avuto liquidato una somma di circa 4187,04 euro.
Risulterebbe altresì, una liquidazione per compensi di azione formativa “Gestione giuridica del personale” per un totale complessivo di euro 4340,00. Una gestione molto discutibile!
Tutto accade, contrariamente a quanto scrive il Sindaco alla Prefettura con nota del 20 settembre 2023 prot. 24886 – dove lamenta la gravissima carenza di figure professionali qualificate all’interno della dotazione organica e nella stessa nota viene evidenziata la grave situazione finanziaria visto il dissesto del 2017, tale da chiedere al Ministero l’attivazione delle misure di risanamento straordinarie previste dall’art. 268 comma 2 del TUEL .
Concludendo la quasi totalità del personale deve sacrificare il proprio lavoro la professionalità e le rispettive famiglie, rincorrendo anche quanto gli è dovuto dal fondo di produttività secondo i contratti già sottoscritti».
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