Aerostazione Reggio, il consorzio Infra Tech: «Sacal revochi la risoluzione per evitare il contenzioso»
Il raggruppamento temporaneo di imprese che avrebbe dovuto eseguire l'intervento di ammodernamento, ha notificato ieri la richiesta alla società aeroportuale calabrese. In assenza di riscontro positivo, annuncia un'azione legale

«In data 10 ottobre 2023 il Consorzio Infra.tech ha presentato a SACAL il Progetto Esecutivo relativo agli interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’Aeroporto di Reggio Calabria – Adeguamento , riqualifica e ampliamento dell’Aerostazione passeggeri di cui al contratto di appalto stipulato in data 07.03.2024.
Il progetto esecutivo – positivamente esitato ai sensi dell’art. 26 del D.lgs. 50/2016 dalla società CONTEC Ingegneria in data 19 Aprile 2024 (solo poco meno di tre mesi fa) è stato redatto con la piena condivisione di SACAL ed in aderenza al PFTE (Progetto di Fattibilità Tecnica Economica APPROVATO
da ENAC con nota prot.llo 94432-P del 29.07.2022 e posto a base di gara e dal quale l’appaltatore non si sarebbe potuto discostare pena la violazione delle clausole contrattuali e delle disposizioni del
Capitolato Speciale d’Appalto». Così esordisce sua nota il consorzio Infra Tech, intervenendo sulla vicenda a seguito dell’articolo pubblicato ieri dal Reggino.it.
«Al fine di rispondere alle esigenze manifestate da SACAL, l’appaltatore si è reso disponibile ad avviare le attività di cantiere per le opere di cui al contratto del 7 marzo 2023 giusti verbali di consegna parziale del 20.11.2023 e del 25.01.2024 sottoscritti dal Responsabile Unico del Procedimento, dal Direttore dei Lavori e dall’impresa e ciò in pendenza di qualsiasi atto contrattuale a propria tutela ed in piena fiducia nell’operato SACAL e delle raccomandazioni del suo Legale rappresentante Sig.r Marco Franchini.
Contrariamente a quanto sostenuto da SACAL – o da chi per essa – le opere sono quindi stati avviate, seppure in modo parziale, con una stima dei lavori ad oggi eseguiti di circa 320mila euro cui devono aggiungersi le attività per i lavori propedeutici all’ampliamento del Terminal (Demolizione Ruderi) e la “Realizzazione nuova hall Arrivi” (proprio quella che oggi accoglie i voli Raynair e realizzata in poco meno di 2 mesi) per un importo complessivo di circa 800mila a fronte di nessun pagamento ricevuto ad oggi da SACAL per tali attività.
Ritornando all’Iter per l’approvazione del progetto esecutivo si rappresenta, con evidenza documentale ove necessitasse averne prova, quanto di seguito.
Dopo l’intervenuta verifica positiva del Progetto Esecutivo del 19.04.2024 – prosegue il consorzio – ed a seguito delle nuove e sopravvenute esigenze manifestate da SACAL (si ribadisce dopo che la stessa ha attivamente partecipato sia alla progettazione esecutiva ed anche al meticoloso procedimento di verifica svolto da CONTEC Ingegneria Srl) è stato richiesto, o meglio imposto, all’appaltatore di procedere una nuova progettazione dell’aerostazione per asserite problematiche di natura tecnica che non avrebbero consentito a SACAL di approvare il progetto predisposto sulla base del PFTE posto a base di gara.
Per quanto scontato è utile ricordare che il contratto di appalto stipulato soggiace ai dettami di cui al Decreto legislativo n° 50/2016 e s.m.i. (c.d. Codice dei Contratti oggi sostituito dal D.Lgs. 36/2023) e nell’ambito delle regole contrattuali e nel rispetto dei principio della leale collaborazione l’appaltatore
ha dato la propria disponibilità ad intraprendere il percorso individuato da SACAL procedendo quindi
ad avviare ad una nuova e diversa progettazione azzerando quanto fatto in 14 mesi di intenso e duro
lavoro dei progettisti oltre a rendere inefficace la verifica eseguita ai sensi di Legge.
L’appaltatore nel formalizzare tale disponibilità si è reso colpevole (SIC!) di avere richiesto il rinvio al Collegio Consultivo Tecnico – organo obbligatorio previsto dal legislatore al fine di arginare i contenziosi che bloccano l’esecuzione delle opere pubbliche e che SACAL si è immotivatamente rifiutata di costituire così assumendosi una responsabilità Erariale e Dirigenziale come indicato al punto 2.3 delle Linee guida del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del 21/12/2020 – della questione relativa alla “onerosità” di tale nuova e non prevista attività (tecnicamente configurabile come VARIANTE)
Per non precisati motivi SACAL, nella persona del Legale Rappresentante Sig.r Marco Franchini, piuttosto che procedere in modo spedito verso il raggiungimento dell’obiettivo e investendo nel contempo l’organo collegiale di dirimere la questione dell’onerosità delle varianti richieste, ha invece intrapreso inspiegabilmente la strada delle risoluzione contrattuale con atto sottoscritto e
notificato lo scorso 4 Luglio ponendo con il suo operato seri e concreti rischi non solo sulla
realizzazione dell’opera ma soprattutto ha esposto la società ad un contezioso che potrebbe avere
pesanti ripercussioni finanziarie e di immagine ed in tal senso si sta valutando la possibilità di
richiedere la convocazione dei soci e del Collegio Sindacale di SACAL al fine di rendere tutti edotti
dell’operato del proprio organo amministrativo con le discutibili decisioni assunte.
L’odierna società, nel pieno spirito di leale collaborazione – prosegue ancora il consorzio Infra Tech – che ha sempre contraddistinto ogni rapporto contrattuale – ivi compreso quello instaurato con SACAL – ed a difesa del bene comune rappresentato dall’opera in questione, ha notificato in data 9 Luglio una richiesta di revoca in autotutela dell’atto di risoluzione contrattuale poiché basata su presupposti illegittimi e lesivi per l’appaltatore (ed ancor di più per SACAL) con la viva speranza che tale richiesta venga valutata con la giusta obiettività da tutti coloro che, a qualsiasi titolo, hanno contribuito e vorranno contribuire a trasformare in realtà le tante aspettative riposte su questa importante infrastruttura in tempi rapidi e compatibili don l’iter burocratico che occorre intraprendere per cause non addebitali all’appaltatore.
È pur tuttavia evidente che in assenza di positivo riscontro a questo ultimo pacifico tentativo la scrivente società quale capogruppo del raggruppamento con il Consorzio Integra – conclude il consorzio Infra Tech – a tutela dei diritti e degli interessi proprio e dei consorziati coinvolti ed a difesa della propria immagine e della propria onorabilità acquisita sul campo avendo eseguito ed avendo in corso lavori ben più impegnativi con piena soddisfazione delle committenti come ADR Aeroporti di Roma, Save Venezia, ADP Aeroporti di Puglia, GESAP Aeroporto di Palermo, si troverà costretta a porre in essere ogni azione legale nei confronti di SACAL ed in particolare del suo Legale Rappresentante Sig.r Franchini Marco eventualmente procedendo non solo in sede civile ma anche in sede penale ove se ne ravvisassero i presupposti».