mercoledì,Maggio 14 2025

Aeroporto dello Stretto, la continuità dei collegamenti rimane centrale: Ita ritorni sui suoi… Voli

Dal potenziamento della connettività alla fine di un'operazione definita "stagionale", per i molti passeggeri che confidavano nel Reggio Linate mattino-sera resta il problema di un collegamento essenziale che non avrà continuità

Aeroporto dello Stretto, la continuità dei collegamenti rimane centrale: Ita ritorni sui suoi… Voli

Dal 30 marzo 2025, il volo mattutino tra Reggio Calabria e Milano Linate non sarà più operativo. Ne abbiamo parlato in un nostro articolo che, lo scorso 20 febbraio, ha puntato i riflettori su di un dejà-vù per l’aeroporto Tito Minniti. Una decisione che, sebbene la compagnia aerea ITA Airways sostenga fosse già chiaramente dichiarata lo scorso ottobre, solleva dubbi e preoccupazioni tra chi, quotidianamente, si affida a questa tratta per motivi di salute e di lavoro.

Il collegamento delle 6:15 garantiva un’opzione strategica per chi necessitava di raggiungere Milano nelle prime ore del mattino e rientrare in giornata, con atterraggio alle ore 23 circa, evitando così pernottamenti fuori regione. Con la sua assenza, dal 30 marzo, i viaggiatori dovranno fare i conti con soluzioni meno agevoli, più onerose e con un’ulteriore incertezza sulla continuità dei servizi aerei per la Calabria.

Quando a ottobre 2024 ITA Airways aveva annunciato, con l’arrivo della winter season, l’incremento dei collegamenti con Reggio Calabria e Lamezia Terme, il messaggio sembrava chiaro: un rafforzamento della connettività, frutto anche di una collaborazione con la Regione Calabria e SACAL che – al momento – non hanno rilasciato alcuna dichiarazione al riguardo della vicenda. Il riferimento alla stagionalità era presente, ma senza particolare enfasi sulla temporaneità del volo.

Un’informazione che oggi assume un peso specifico differente, alla luce del comunicato del 21 febbraio 2025, nel quale la compagnia afferma come la tratta fosse sempre stata concepita come temporanea e che eventuali tratte aggiuntive – per come viene considerata, a quanto pare, quella del night-stop con partenza all’alba – siano soggette a valutazioni basate sulla domanda, la sostenibilità economica e la disponibilità della flotta. Valutazioni sicuramente lecite, ma con un apparente cambio di narrazione che genera delle perplessità.

A ottobre ITA Airways parlava di un impegno strategico sulla Calabria, di un rafforzamento della connettività e di una crescente attenzione al territorio, anche grazie alle sinergie e ai dialoghi proficui con Regione Calabria e Sacal. A febbraio, invece, il messaggio si ridimensiona: l’indisponibilità del volo non è una novità, ma semplicemente la fine naturale di un’operazione stagionale. Un riequilibrio comunicativo che, inevitabilmente, è stato letto da alcuni viaggiatori come un tentativo di giustificare una scelta che lascia scoperta la propria fascia di utenti, che si era affidata a questa tratta come soluzione stabile.

Nel comunicato di ottobre, la compagnia non accennava alla necessità di valutare la sostenibilità economica del volo o la disponibilità della flotta, motivazioni invece oggi al centro della giustificazione. Se il volo fosse stato davvero sperimentale e vincolato a questi fattori, perché non evidenziarlo chiaramente sin dall’inizio? Il fatto che la compagnia non abbia sottolineato questi aspetti nella fase di annuncio suggerisce che la decisione di non prolungarlo per la stagione estiva sia maturata solo in un secondo momento.

Che fine ha fatto la «rinnovata collaborazione con Regione Calabria e Sacal»? Certo è il fatto che il momentaneo silenzio di questi ultimi non aiuta a comprendere i fatti. Dopo un lavoro straordinario svolto nel 2024 sull’Aeroporto Tito Minniti, che ad oggi genera numeri di passeggeri che fino a poco tempo addietro erano da considerarsi al limite dell’utopia, la vicenda legata al volo night-stop per Linate genera più di qualche interrogativo.

Al di là delle scelte aziendali di ITA Airways, la questione centrale rimane l’impatto sulla Calabria e sui suoi cittadini. Anche perché, ad ottobre, era lo stesso Direttore Generale della compagnia a dichiarare l’impegno di ITA per il «Rafforzamento del “Sistema Paese” insistendo innanzitutto sul rafforzamento della presenza sul mercato domestico, assicurando una maggiore copertura del territorio».

La mobilità aerea nella regione è da sempre un tema delicato e ogni riduzione nei collegamenti rappresenta un colpo per chi si sposta per necessità, non per piacere. La crescita dell’aeroporto di Reggio Calabria, grazie all’arrivo di Ryanair – ma anche al rinnovato impegno di ITA – e ai progetti di ammodernamento in corso, è un segnale positivo, ma non basta. Il problema resta quello della continuità nei collegamenti essenziali, elemento imprescindibile per chi deve viaggiare con regolarità per motivi professionali o sanitari.

La Regione Calabria e gli enti locali hanno avviato investimenti significativi per migliorare l’infrastruttura aeroportuale e rendere lo scalo più competitivo, ma la vera sfida è garantire una rete di collegamenti stabile e continuativa. «Avere due nostri aeroporti collegati per ben tre volte al giorno con Milano è una grande opportunità per la nostra Regione e una scelta strategica che abbiamo deciso di fare con ITA Airways», dichiarava ad ottobre Roberto Occhiuto nel comunicato congiunto tra Regione Calabria, Sacal ed ITA.

Un’area con le caratteristiche della Calabria non può permettersi incertezze sulla mobilità. Troppo spesso, negli anni passati, si è assistito a voli attivati e poi ridotti, tratte strategiche perse e ripristinate senza una logica chiara, lasciando i cittadini nell’incertezza. Il nodo centrale rimane quello di una pianificazione di lungo termine, che tenga conto non solo della sostenibilità economica per le compagnie, ma anche del diritto alla mobilità di chi vive in territori spesso penalizzati da infrastrutture carenti e alternative ridotte.

L’auspicio è che non si debba più rincorrere ogni anno il rischio di perdere collegamenti fondamentali, ma che si arrivi finalmente a una strategia strutturata, in grado di garantire ai cittadini calabresi la possibilità di spostarsi con la stessa certezza e dignità di qualsiasi altro territorio d’Italia. Perché la paura, adesso, a Reggio Calabria, è che questo grande sogno di questi mesi straordinari, in cui lo Stretto è stato collegato con alcuni dei principali aeroporti nazionali ed europei, possa svanire da un momento all’altro. Per poi cantare «Penso che un sogno così non ritorni mai più».

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