Comuni senza fondi, cantieri fermi: 8 miliardi del Pnrr bloccati a Roma
Amministrazioni locali in difficoltà per i finanziamenti congelati. A rischio servizi pubblici e bilanci

Dopo i pesanti tagli agli enti locali contenuti nell’ultima legge di bilancio – oltre 3,5 miliardi in quattro anni – i Comuni italiani si trovano ora ad affrontare una nuova emergenza. A un anno dalla scadenza del Piano nazionale di ripresa e resilienza, i rimborsi dello Stato per le opere in corso restano in gran parte congelati. Secondo l’Anci, sono circa 8 miliardi gli importi non ancora erogati, bloccati da lungaggini burocratiche concentrate soprattutto nei ministeri dell’Istruzione e dei Trasporti, guidati da Giuseppe Valditara e Matteo Salvini.
L’impatto sui bilanci comunali
Molti Comuni – in particolare i più piccoli – hanno anticipato fondi propri per avviare i cantieri e i progetti di digitalizzazione, esponendosi complessivamente per circa 2 miliardi. Il mancato rimborso rischia ora di far saltare i bilanci locali, con l’inevitabile conseguenza di tagli ai servizi pubblici o aumenti delle tasse locali. Le recenti semplificazioni volute dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non hanno prodotto gli effetti sperati. Dopo un’accelerazione a cavallo tra il 2024 e il 2025, i pagamenti si sono nuovamente fermati per richieste continue di integrazioni documentali.
Le regole disattese
Il decreto di dicembre prevedeva il rimborso del 90% delle somme entro 30 giorni dalla richiesta, con una semplice attestazione caricata su Regis e controlli a campione successivi. Tuttavia, molti Comuni segnalano che i ministeri chiedono ulteriori certificazioni anche per pratiche già istruite, disattendendo la procedura semplificata. Tra gennaio 2024 e marzo 2025 sono stati effettivamente erogati 2,5 miliardi, ma le spese sostenute dai Comuni nello stesso periodo sono salite a 3,4 miliardi, con impegni totali nei bilanci pari a 22 miliardi.