Reggio, sette mensilità non pagate e atteggiamento discriminatorio: il SUL accusa la cooperativa Life Project
Il segretario Aldo Libri: «L’Azienda scarica la responsabilità sugli altri mentre ignora i diritti delle lavoratrici»

Dopo lo sciopero del 12 maggio e in vista di una nuova mobilitazione prevista per tre giorni alla fine del mese, il Sindacato Unitario dei Lavoratori (SUL) rompe il silenzio sulla vertenza che coinvolge le dipendenti dell’Azienda Cooperativa Life Project, accusando l’ente di «discriminazioni, mancati pagamenti e condotte dilatorie».
A prendere posizione è il Segretario Generale del SUL Reggio Calabria, Aldo Libri, che denuncia pubblicamente la situazione: «Le dipendenti accreditano sette mensilità non corrisposte, non sono in possesso di diverse buste paga e l’Azienda non rispetta nemmeno gli accordi sottoscritti in sede di Ispettorato del Lavoro».
Ma il quadro, secondo il sindacato, è ancora più grave. Dopo l’annuncio del secondo sciopero, Life Project avrebbe comunicato il pagamento immediato di tre mensilità. «Tuttavia – afferma Libri – tali somme non sono state versate alle lavoratrici che hanno in corso decreti ingiuntivi per recuperare quanto dovuto. Un’azione selettiva e discriminatoria: l’Azienda non ha nemmeno tentato di richiedere al SUL la revoca dei decreti per permettere un pagamento equo, ma ha scientemente deciso di escludere alcune dipendenti per indebolire la protesta».
Il sindacato accusa anche l’impugnazione dei decreti ingiuntivi da parte della cooperativa come strumento per «dilazionare sine die i pagamenti, in un atteggiamento che definisce dilatorio, arrogante e discriminatorio».
Durante un recente incontro in Prefettura, la cooperativa avrebbe inoltre sostenuto che gli scioperi metterebbero a rischio l’assistenza agli anziani. Ma il SUL ribatte duramente: «Gli scioperi che non arrecano disagio agli utenti si chiamano scampagnate. Le lavoratrici hanno continuato a garantire i servizi nonostante i mancati stipendi, pagando persino il carburante di tasca propria per raggiungere le famiglie. La vera mancanza di rispetto verso gli utenti – sottolinea Libri – è di chi non paga le operatrici da mesi».
Infine, Libri respinge ogni tentativo dell’Azienda di scaricare la responsabilità sui ritardi nei pagamenti da parte del Comune. «È fuori luogo continuare a insistere sul presunto ritardo dell’ente. Abbiamo chiarito che il nostro rapporto è con la cooperativa, che con l’appalto assume il rischio d’impresa. A pagare solo dopo aver incassato sono buoni tutti: non serve una cooperativa per questo, tanto varrebbe che fosse direttamente l’Assessorato ai Servizi Sociali a gestire il servizio».
La vertenza, dunque, si intensifica, e con essa anche la mobilitazione del sindacato, che annuncia battaglia legale e politica per il riconoscimento dei diritti delle lavoratrici.