Modello 730 precompilato, cosa conservare e quando: chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate
Con l’avvio della stagione fiscale 2025, l’Agenzia delle Entrate chiarisce un aspetto cruciale per milioni di contribuenti: la conservazione dei documenti giustificativi nel caso del modello 730 precompilato

Chi accetta il modello così com’è, senza apportare modifiche, non è tenuto a conservare alcuna documentazione per le spese già comunicate all’Agenzia da soggetti terzi, come banche, assicurazioni, enti previdenziali e farmacie. Ecco le nuove disposizioni dell’Agenzia delle Entrate per il 2025.
La questione cambia però radicalmente per chi interviene manualmente sulla dichiarazione, modificando importi o inserendo nuove voci di spesa. In questi casi, scatta l’obbligo di conservare i giustificativi per un periodo di cinque anni, come previsto dalla normativa fiscale.
Non è necessaria una forma rigida di archiviazione: vanno bene sia le copie cartacee che le versioni digitali (scansioni o foto), a patto che i documenti siano leggibili e integri in caso di controllo.
Una semplificazione che premia la trasparenza e favorisce l’utilizzo della dichiarazione precompilata, ormai sempre più diffusa. Ma che richiama anche alla responsabilità chi decide di personalizzare il proprio 730, obbligandolo a tenere traccia di ogni modifica.