mercoledì,Luglio 9 2025

Luoghi, professioni e ritorni: AIDIA accende il dibattito a Reggio

Tra talk tematici, testimonianze e voci autorevoli per raccontare una regione che non si arrende all’abbandono, scommettendo sul ritorno e sulla rEsistenza dei luoghi

Luoghi, professioni e ritorni: AIDIA accende il dibattito a Reggio

Un confronto aperto e multidisciplinare per riflettere sul presente e sul futuro della Calabria, partendo da chi ha scelto di rimanere, tornare o ricostruire. Si è tenuto questo pomeriggio nella Sala dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, a Reggio Calabria, il convegno promosso da AIDIA – Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti, sezione reggina, dal titolo: «La Calabria di chi resta, di chi parte, di chi torna. RigenerAzione di luoghi: teorie e pratiche di rEsistenza».

L’iniziativa, patrocinata da Comune, Città Metropolitana, Regione Calabria, Università Mediterranea e Camera di Commercio, ha coinvolto ordini professionali, istituzioni, accademici, tecnici e rappresentanti del mondo della cultura in un doppio momento di approfondimento: un primo talk tecnico sulle conseguenze dell’abbandono e le prospettive di rigenerazione; un secondo spazio dedicato invece alla narrazione, alla testimonianza, alle storie di chi — controcorrente — ha deciso di investire nella propria terra.

Tripodi (AIDIA): «Restare è un atto progettuale, non un fallimento»

Ad aprire i lavori è stata Margherita Tripodi, presidente di AIDIA Reggio Calabria, che ha spiegato le finalità dell’incontro: «Questo convegno nasce dall’esigenza di rompere lo schema narrativo che associa la permanenza in Calabria alla rinuncia. Noi crediamo invece che restare o tornare significhi reinventarsi, come donne, come professioniste, come cittadini. I luoghi cambiano, e cambiano insieme a chi decide di viverli, trasformarli, renderli abitabili e sostenibili».

Il dibattito ha preso avvio dalla proiezione di un video realizzato dalle socie dell’associazione, per poi articolarsi nei due panel tematici. Al centro, la necessità di una nuova visione della Calabria, capace di superare il paradigma dell’ “emigrazione obbligata” e valorizzare invece esperienze di radicamento, rigenerazione e innovazione.

Smorto: «Professioni e territorio, una sfida che si vince insieme»

A moderare i due momenti è stato il giornalista Giuseppe Smorto, che ha sottolineato il valore dell’interdisciplinarità: «Spesso le professioni tecniche tendono a camminare in compartimenti stagni. Oggi invece architetti, geologi, ingegneri, agronomi ed economisti si sono messi in dialogo. È un segnale forte: serve visione comune, serve una comunità di pratiche che lavori su obiettivi condivisi».

Smorto ha portato l’esempio concreto dell’assunzione recente di sette giovani ingegnere alla Hitachi di Reggio Calabria come segnale simbolico importante: «È la dimostrazione che restare può generare risultati. Servono progetti, ma anche occasioni per raccontare che tutto questo è possibile».

Versace: «Rimanere è scelta, non solo resistenza»

Tra i saluti istituzionali anche quello del vicesindaco metropolitano Carmelo Versace, che ha sottolineato il valore del dialogo con gli ordini professionali: «AIDIA, con queste iniziative, stimola le istituzioni ad andare oltre il racconto della sola resilienza. Restare oggi non è solo un atto di fedeltà al territorio, ma un contributo concreto, tecnico e progettuale alla crescita collettiva. È necessario costruire nuove visioni, coinvolgere chi vive e lavora sul territorio in maniera attiva e competente».

Caracciolo: «Dalla narrazione al cambiamento reale»

Presente anche l’assessora regionale Maria Bruna Caracciolo, in rappresentanza del presidente Occhiuto, che ha rimarcato l’impegno della Regione nel contrasto allo spopolamento: «Lo spopolamento è un fenomeno che conosciamo bene, così come ne conosciamo le conseguenze: l’impoverimento dei territori. La Regione sta lavorando per invertire questa tendenza, e momenti come questo aiutano a costruire una narrazione diversa, fatta di progetti, di ritorni e di scelte consapevoli. Le testimonianze che abbiamo ascoltato dimostrano che la Calabria può cambiare passo. E noi siamo pronti a sostenere chi sceglie di farlo».

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