Porto di Gioia Tauro, in visita la delegazione vibonese: «Infrastruttura strategica per il Mediterraneo»
Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza di Vibo Valentia e il cluster marittimo hanno fatto tappa a Gioia Tauro. Agostinelli: «Dal transhipment alla sostenibilità ambientale, il porto è pronto a nuove sfide»

È iniziata con una riunione tecnica e si è conclusa con un tour in motovedetta la visita della delegazione istituzionale di Vibo Valentia al porto di Gioia Tauro. A fare da guida, stamattina, è stato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, che ha accolto i rappresentanti del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza e del cluster portuale vibonese per illustrare, sul campo, l’imponente struttura calabrese.
Una visita per «toccare con mano» lo scalo, considerato il primo in Italia per il transhipment, che ha visto protagonisti il prefetto Anna Aurora Colosimo, il questore Rodolfo Ruperti, il vice questore Fabio Catalano, i vertici delle forze dell’ordine, il sindaco di Vibo Valentia Enzo Romeo e il presidente di Confindustria Rocco Colacchio. A fare gli onori di casa, insieme ad Agostinelli, anche il comandante del porto di Gioia Tauro, C.F. Martino Rendina.
L’incontro si è aperto nei locali della Capitaneria, dove il presidente Agostinelli ha tracciato il quadro complessivo del percorso di infrastrutturazione avviato sullo scalo: dalla viabilità interna al gateway ferroviario a standard europei, fino alla banchina di Ponente, preludio alla realizzazione del futuro bacino di carenaggio. Senza dimenticare le infrastrutture già operative come il Punto di Ispezione Frontaliera e i nuovi alloggi della Capitaneria.
Lo sguardo, poi, si è spostato sulle opere in corso: tra queste, l’elettrificazione della banchina di Levante – 66 milioni di euro dal PNRR – per l’alimentazione green delle grandi navi, e l’ampliamento dell’imboccatura portuale, da 285 a 400 metri, per accogliere il gigantismo navale. Fondamentale, anche, la disponibilità di nuove aree da destinare a deposito per i cantieri legati alla futura costruzione del Ponte sullo Stretto.
Al centro del confronto anche il porto di Vibo Marina, che sarà interessato da una significativa riqualificazione grazie ai lavori di ristrutturazione della banchina Bengasi, inseriti nel Piano delle Opere Pubbliche per un totale di 20 milioni di euro. Agostinelli ha rivolto un appello alla coesione delle amministrazioni vibonesi e del comparto marittimo, in vista della definizione della futura destinazione dello scalo da recepire nel Piano Regolatore Portuale.
Una tappa, quella vibonese, che arriva in un momento strategico. Il 26 giugno sarà presentato al Comitato di Gestione il Documento di Programmazione Strategica di Sistema (DPSS), che definirà le linee guida per tutti i porti sotto la competenza dell’AdSP, da Gioia Tauro a Vibo Marina, da Crotone a Corigliano, fino a Taureana di Palmi.
La mattinata si è conclusa a bordo della motovedetta della Capitaneria, per un giro lungo il canale portuale. Tra numeri, investimenti e prospettive, la delegazione ha potuto constatare come lo scalo di Gioia Tauro non sia solo un’infrastruttura logistica, ma un asset strategico per lo sviluppo del Sud e del Mediterraneo.