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Locri, il centro teatrale meridionale porta in scena de “Il Vantone” di Plauto

Dopo le tappe calabresi, lo spettacolo sarà proposto in vari teatri in un lungo tour nazionale

Locri, il centro teatrale meridionale porta in scena de “Il Vantone” di Plauto

Il Centro Teatrale Meridionale porta in scena “Il Vantone” di Plauto, versione teatrale e traduzione del Miles gloriosus di Pier Paolo Pasolini. Un omaggio al grande intellettuale nel 100° anniversario della nascita.

Dopo la prima nazionale, lo scorso 11 agosto, al Teatro Romano di Ferento, ecco le tappe calabresi: il 21 settembre alle ore 21.00 al Teatro Francesco De Leo di Simbario, il 22 settembre alle ore 21.00 al Teatro Politeama di Catanzaro, nell’ambito del progetto “Calabria Showcase”, e il 23 settembre sempre alle ore 21.00 al Teatro greco romano del Parco Archeologico nazionale di Locri.

L’opera teatrale, per la regia di Nicasio Anzelmo, è prodotta dal Centro Teatrale Meridionale diretto dal regista e attore Domenico Pantano. «La scelta di portare in scena una rielaborazione pasoliniana del 1963 di un testo plautino è già di per sé una scelta coraggiosa per vari motivi – sottolinea il regista Anzelmo – Fra questi motivi sicuramente ci sono il fascino della scrittura del poeta e l’idea che lo stesso autore fa trasparire in fase di ambientazione e uso della lingua». «L’uso del dialetto romanesco consente a Pasolini di ricreare le atmosfere popolari tanto care a Plauto, – afferma ancora il regista – recuperando quella spontaneità tipicamente plebea, la sola capace di pulsare di vita propria a testimonianza di una vitalità perduta nell’esercizio del teatro colto in voga in quegli anni».

Una ricerca di un teatro popolare capace quindi di creare uno scambio ammiccante e dialogante tra il testo e il pubblico. L’allestimento firmato da Nicasio Anzelmo indaga ancora più approfonditamente quell’umanità colorata e variegata cara a Plauto, come a Pasolini, pur senza abbandonare la natura farsesca e ridanciana che si sviluppa attorno a Pirgopolinice e Palestrione (padrone e servo) anche se mutata in una pungente commedia sociale.

I pilastri plautini sono ben radicati nella tessitura drammaturgica di Pasolini, in cui gli intrighi amorosi e le beffe dei servi fanno da perno a tutta l’azione disegnando una Umanità bislacca in cui ogni personaggio agisce per il suo solo tornaconto. Gli anni sessanta, in cui è ambientata la commedia, erano gli anni in cui gli intellettuali si domandavano cosa fosse il teatro e quale teatro gli spettatori si aspettassero.

Nel ruolo protagonista di Pirgopolinice lo stesso Domenico Pantano, in scena con gli attori Nicolò Giacalone (Palestrione), Giovanni Di Lonardo (Sceledro), Paolo Ricchi (Periplecomero), Fatima Romina Ali (Filocomasia), Giacomo Mattia (Pleusicle e Carione), Anna Lisa Amodio (Acroteleuzio), Claudia Salvatore (Milfidippa).

Le scene e i costumi portano la firma importante di Angela Gallaro Goracci, le musiche sono di Giovanni Zappalorto, movimenti coreografici di Barbara Cacciato, aiuto alla regia Matteo Munari. Un prezioso spettacolo, che vede le scene grazie a una produzione che dal profondo Sud tiene alto il nome della cultura italiana e dei suoi giganti. Dopo le tappe calabresi, lo spettacolo sarà proposto in vari teatri in un lungo tour nazionale.

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